“Sono 5.966 gli affiliati di primo piano della camorra, secondo la mappatura della Prefettura, 5.966 criminali a fronte di una popolazione di oltre 3 milioni di abitanti. Sicuramente il calcolo è fatto per difetto, raddoppiamolo anche. Ci sono 12mila persone, quante ne entrano nella Curva B dello stadio Maradona. Un numero per certi versi abnorme, eppure una percentuale minima che fa di Napoli una città di camorra”. Lo ha detto Alfredo Fabbrocini, capo della Squadra mobile di Napoli, intervenuto al convegno sulla camorra organizzato dall’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia. “La camorra è un’associazione criminale che ha molti degli aspetti che contraddistinguono tutte le associazioni criminali del Paese – ha aggiunto – ma ha alcuni aspetti anche propri, peculiari, come l’aspetto familiare. Tre dei soci fondatori dell’Alleanza di Secondigliano, forse la più estesa associazione criminale in questo momento operante, sono sposati con tre sorelle. Nemmeno ai tempi del Medioevo. Dall’altro lato, i Mazzarella, Michele Mazzarella e Celeste Giuliano, due cognomi che hanno fatto la storia criminale di questa città. Sotto di loro, una pletora di mercenari, non da oggi ma da oltre 30 anni”.