Camorra, 69 arresti. Procura: Intrecci politica-clan

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Vasta operazione del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, dalle prime ore della mattinata, sta eseguendo diverse decine di ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di amministratori locali, funzionari pubblici, imprenditori, professori universitari, commercialisti, ingegneri e “faccendieri”, i quali sono accusati, a differente titolo, di corruzione ed altre gravi irregolarità nelle gare di appalto pubblico realizzate in varie province campane, talvolta anche al fine di agevolare organizzazioni criminali di stampo camorristico. Sono sessantanove le misure cautelari eseguite questa mattina, Tra i destinatari del provvedimento di custodia cautelare in carcere anche il consigliere regionale Ncd ed ex assessore al Turismo della Giunta Caldoro Pasquale Sommese.
Amministratori locali, funzionari pubblici, imprenditori, professori universitari, commercialisti, ingegneri e “faccendieri”. Nell’inchiesta figurano le più svariate categorie professionali. Una fitta rete di rapporti finalizzata – secondo la tesi della Procura partenopea – a truccare le procedure di assegnazione delle gare d’appalto pubblico per lavori in strutture fieristiche come la Mostra d’Oltremare e istituti scolastici ed edifici comunali delle Province di Napoli, Caserta e Benevento. 
Gli inquirenti sostengono che il deus ex machina dell’organizzazione fosse l’ingegnere Guglielmo Regina, vero “regista” delle operazioni di pilotaggio dei bandi dapprima ideandoli, e successivamente creando il sistema giusto affinchè ad aggiudicarselo fossero le aziende ‘giuste’, favorendo quelle legate al clan dei Casalesi, fazione Zagaria. Il tutto tramite “conoscenze personali in seno agli uffici della Regione Campania”, si legge nella nota della Procura. Il riferimento è a Pasquale Sommese, attuale consigliere regionale ed assessore al Turismo della Giunta Caldoro, accusato di aver “garantito il finanziamento dell’opera e in cambio otteneva denaro o sostegno elettorale. Altre volte – si legge nella nota – indicava egli stesso il nominativo dell’imprenditore che avrebbe poi dovuto eseguire i lavori pubblici e che egli stesso aveva fatto finanziare”. Nello specifico, sono cinque gli episodi corruttivi contestati all’esponente Ncd.