Contatti continui, qualche bluff e tanta tattica. Le opposizioni trattano sugli incarichi che mancano per completare il quadro di commissioni e giunte di Camera e Senato. Oggi, nell’aula di Sant’Ivo alla Sapienza, Dario Franceschini è stato eletto senza troppe sorprese e praticamente all’unanimità presidente della giunta delle Elezioni e delle Immunità parlamentari del Senato. Il senatore Pd, ex ministro della Cultura, ottiene 18 voti favorevoli (su 19 componenti).”L’unica scheda bianca sarà la sua, visto che parliamo di una persona assai formale”, rivela Alberto Balboni, veterano dell’organo paragiurisdizionale e oggi presidente della commissione Affari costituzionali di palazzo Madama. Vicepresidenti saranno i senatori Manfredi Potenti (Lega) e Ivan Scalfarotto (Azione-Iv), eletti rispettivamente con 11 e 8 voti. “L’accordo con il Pd oggi ha retto ed è andato tutto liscio – spiegano dal Terzo polo – vedremo domani come va”.Domani mattina, infatti, alla Camera si riuniranno la Giunta per le Elezioni e quella per le Autorizzazioni. In pole per la presidenza della prima ci sarebbe Federico Fornaro, ex capogruppo Leu adesso eletto con la lista Pd – Italia democratica e progressista, mentre per la seconda l’intesa dovrebbe essere chiusa su Enrico Costa, vicesegretario di Azione.La prossima settimana, invece, si giocheranno le partite che riguardano Copasir e Vigilanza Rai. Per la presidenza del Comitato per la sicurezza della Repubblica i giochi sembrano chiusi sul nome di Lorenzo Guerini. A ‘blindare’ l’ex ministro della Difesa, che ha già ricoperto questo ruolo, ci sarebbe anche la prassi di alternare la guida della commissione tra un deputato e un senatore. La scorsa legislatura era iniziata con la presidenza del leghista Raffaele Volpi, componente della Camera, e si è conclusa con il senatore FdI Adolfo Urso presidente, quindi adesso toccherebbe a un deputato e Guerini è stato eletto a Montecitorio, mentre il possibile competitor – il dem Enrico Borghi – è di stanza a palazzo Madama.Si prospetta un duello all’ultimo voto, invece, per la presidenza della commissione di Vigilanza Rai. I contendenti sarebbero il deputato del Movimento 5 Stelle Riccardo Ricciardi e la parlamentare di Azione-Italia Viva, Maria Elena Boschi. Questi, infatti, sarebbero i nomi su cui puntano i due partiti, che stanno lavorando per trovare gli accordi necessari – con le altre forze di opposizione e soprattutto con la maggioranza – per portare alla loro elezione. Se dovessero tenere le stesse intese che hanno garantito a Pd e cinque stelle di far eleggere i vicepresidenti e le altre cariche delle Camere spettanti all’opposizione, il terzo polo sarebbe tagliato fuori. Ma il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, continua a lavorare per trovare le sponde utili al ‘colpaccio’ e far eleggere Boschi con l’aiuto dei partiti di maggioranza. “L’asse che c’è stato su Franceschini-Scalfarotto potrebbe ritornare su Boschi – ragionano gli addetti ai lavori – ma una parte del Pd potrebbe comunque votare il candidato pentastellato per ricambiare l’eventuale convergenza su Guerini al Copasir”.Ancora, in ogni caso, i partiti non hanno messo nero su bianco i nomi dei componenti delle due commissioni bicamerali. Domani, nel corso delle conferenze dei capigruppo di Camera e Senato arriverà la richiesta delle assegnazioni. “Una volta completato il quadro dei componenti – assicurano in Transatlantico – i giochi entreranno nel vivo”.