Calendario poco impegnativo, oggi, sul fronte dei dati macroeconomici

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A cura di Antonio Arricale Il calendario degli aggiornamenti macroeconomici attesi sui principali mercati internazionali non è molto impegnativo, soprattutto dal punto di vista del fronte macro Usa visto che in calendario A cura di Antonio Arricale Il calendario degli aggiornamenti macroeconomici attesi sui principali mercati internazionali non è molto impegnativo, soprattutto dal punto di vista del fronte macro Usa visto che in calendario troviamo l’indice Redbook relative alle vendite al dettaglio nelle maggiori catene Usa con riferimento alla prima settimana di giugno. In agenda anche le scorte all’ingrosso che ad aprile dovrebbero evidenziare una variazione positiva dello 0,3%. In Europa si guarderà alla Francia dove sarà diffusa la produzione industriale di aprile vista in rialzo dello 0,2% rispetto al calo dello 0,7% precedente. Per lo stesso dato in Italia le stime indicano una lettura sulla parità, in recupero rispetto alla contrazione dello 0,5% di marzo. Sempre nel Belpaese si conoscerà il dato definitivo del PIL del primo trimestre che dovrebbe evidenziare una variazione negativa dello 0,1%, in linea con la lettura preliminare e in peggioramento rispetto al rialzo dello 0,1% degli ultimi tre mesi del 2013. Da seguire anche l’asta in Grecia dove saranno emessi titoli di Stato con scadenza a sei mesi per un ammontare di 1,25 miliardi di euro. Mercati asiatici Borsa di Tokyo negativa. Debole l’industria cartaria Segno negativo questa mattina per il Nikkei che ha ceduto lo 0,85% a quota 14994. Per il quarto giorno consecutivo i prezzi hanno fatto registrare una chiusura di seduta inferiore all’apertura confermando i dubbi emersi già ieri circa la tenuta del trend rialzista di breve termine. Il cedimento di quota 15000 conferma la volontà da parte dell’indice di consolidare il rialzo delle ultime settimane nel tentativo di accumulare energie fresche in vista di un nuovo allungo. E dunque in tale ottica discese fino a 14700/14750 andrebbero interpretate come fisiologiche e non muterebbero le ambizioni del Nikkei il cui principale obiettivo resta quello di riportarsi in prossimità dei record di fine dicembre in area 16300, obiettivo che il cui raggiungimento verrebbe agevolato dal superamento della resistenza intermedia a 15400 circa. Discese sotto 14700 invece fiaccherebbero la ripresa prospettando un nuovo affondo sui supporti strategici presenti nei dintorni di quota 14000. In flessione il Topix che ha terminato la seduta a 1228,73 punti (-0,49%). Interessanti le notizie sul versante macroeconomico: il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria nipponico ha comunicato questa mattina il dato relativo all’Indice del Settore Terziario d i aprile. Tale rilevazione ha fatto segnare un inatteso calo del 5,4% su base mensile, risultando nettamente inferiore alle attese degli analisti che avevano stimato una flessione del 3,3%. Nel mese di maggio, in base ad una stima preliminare pubblicata dall’associazione giapponese macchine utensili (JMTBA), gli ordinativi di macchinari in Giappone sono cresciuti del 24,1% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2013. La lettura precedente si era attestata al 48,7% rivista al ribasso da +48,8% a/a. In Cina i prezzi al consumo nel mese di maggio sono cresciuti dello 0,1% su base mensile dal -0,3% del mese precedente. Su base annuale l’indice dei prezzi al consumo e’ invece salito al 2,5% (era il +1,8% nella rilevazione precedente) risultando lievemente superiore al consensus (+2,4%). In Cina i prezzi alla produzione nel mese di maggio sono scesi dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2013 (consensus -1,5%), contro un ribasso del 2,0% del mese precedente. Sul fronte societario i titoli dell’export terminano la seduta in ordine sparso, con Toyota Motor in flessione dell’1,24 per cento, mentre Honda Motor ha segnato un calo dello 0,03% e Sony Corp dello 0,66%. Elevati volumi di scambio per Mitsubishi UFJ Financial Group che ha guadagnato l’1,18% dopo che Bank of America Merrill Lynch ha alzato il suo rating a ‘buy’ da ‘Neutral’. Citigroup ha tagliato il rating di Chubu Electric: il produttore di energia elettrica nipponico ha perso l’1,37%. Debole il settore dell’industria cartaria: Nippon Paper Industries ha lasciato sul campo l’1,02% e Oji Holdings il 3,19%. Crescono le principali piazze asiatiche: Seoul termina la seduta in crescita dell’1,09%, a Hong Kong l’Hang Seng dello 0,93%. Positiva anche la borsa di Shanghai con l’indice che segna un +1,12%. Borsa Usa Wall Street in moderata crescita ma sempre più vicina ai massimi. Listini guidati dall’M&A A New York i principali indici hanno chiuso lunedì la seduta in modesto rialzo, avvicinandosi ai massimi già toccati nell’intraday da S&P e Dow. Il Dow Jones industrial average è cresciuto di 18,82 punti pari allo 0,11% a 16.943,10 punti, l’S&P 500 di appena 1,83 punti o dello 0,09% a 1.951,27 e il Nasdaq Composite di 14,84 punti pari allo 0,34% a 4.336,24 punti. Il Dow ha segnato un record intraday a 16.970,17 punti e l’S&P 500 a 1.955,55. I guadagni di Wall Street, in scia alla seduta positiva segnata prima dai mercati asiatici e poi da quelli europei, sono stati trainati più che dai dati macroeconomici dal costante susseguirsi di operazioni di M&A. Su tutte, ovviamente, il risolversi della gara nell’alimentare su Hillshire Brands +5,3%, con Tyson Foods -6.53% che ha battuto la concorrenza di Pilgrim’s Pride -6,70%, ritiratasi ufficialmente nella giornata, mettendo sul piatto 8,55 miliardi di dollari in contanti. Italia Avvio poco mosso a Piazza Affari L’avvio delle contrattazioni a Piazza Affari non dovrebbe registrare variazioni significative, questo almeno pensano i broker londinesi. E difatti Piazza Affari parte poco mossa con l’indice Ftse Mib che segna un calo dello 0,11% a 22.441 punti. Ancora una volta sotto i riflettori c’è Monte dei Paschi di Siena. Dopo essere stata fuori per tutta la seduta di ieri, anche oggi – mentre scriviamo – l’azione della banca senese non riesce a fare prezzo e al momento avanza di un teorico 19,91%. Male i diritti che cedono il 3,58% a 20,73 euro. Buone notizie dal fronte spread Btp-Bund: il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi si attesta in avvio in area 134 punti base e con il rendimento del Btp decennale intorno al 2,71%, sui minimi dall’introduzione dell’euro. Il FtseMib ha registrato ieri un ennesimo rialzo favorito anche dal nuovo calo dello spread crollato ai minimi dal 2011 a quota 132. Impressiona vedere che i decennali italiani rendano quanto quelli britannici, mentre quelli spagnoli addirittura meno dei pari età statunitensi. Telecom Italia: ieri a Piazza Affari si è portata sopra quota 1 euro per la prima volta dal maggio del 2011. Nella scorsa settimana il titolo Telecom Italia ha risentito positivamente di alcune indiscrezioni di stampa che ipotizzavano una ripresa delle trattative tra la russa Vimpelcom e i cinesi di Hutchison Whampoa per la possibile fusione delle loro due controllate italiane, H3G e Wind. Europa Le borse continentali sono viste partire in territorio misto in questo avvio di seduta in linea con quanto registrato nella notte dalle Borse asiatiche. L’indice Dax è finalmente riuscito a terminare sopra la soglia psicologica dei 10 mila punti a dimostrazione del clima di fiducia generalizzato tra gli investitori internazionali. Segnali di distensione arrivano intanto dall’Ucraina con un possibile accordo in vista sul gas. Il numero uno di Gazprom è atteso a Bruxelles per chiudere l’intesa con Kiev e scongiurare lo stop alle forniture. Bmw: Credit Suisse ha confermato il giudizio underperform su Bmw. Per gli analisti il gruppo ha sottoperformato nonostante l’incremento della guidance. Secondo alcuni broker, i modelli chiave del gruppo di Monaco di ormai 5, 6 e 7 anni di età e la maggiore concorrenza fanno prevedere un ulteriore calo del margine Ebit, in contrasto con Mercedes e Porsche. Insomma, l’azione non dovrebbe correre nel resto dell’anno.


I dati macro attesi oggi Martedì 10 giugno 2014 01:50 GIA Indice settore terziario apr; 03:30 CINA Inflazione mag; 03:30 CINA Indice prezzi alla produzione mag; 08:00 GIA Ordini macchinari industriali (prelim.) mag; 08:45 FRA Produzione industriale apr; 10:00 ITA Produzione industriale apr; 10:30 GB Produzione manifatturiera apr; 10:30 GB Produzione industriale apr; 11:00 ITA PIL (finale) T1; 16:00 USA Scorte e vendite all’ingrosso apr.