Ori e ombre, luce e mistero. E’ questo il legame che unisce Napoli e Praga le due città protagoniste della XXII Edizione del Calendario Di Meo 2024 promosso e realizzato dall’Associazione Culturale “Di Meo vini ad arte” presieduta da Generoso Di Meo con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’alto valore culturale e sociale del calendario, riconosciuto come veicolo di dialogo tra popoli e diverse culture, fa del lunario un’opera d’arte e un oggetto da collezione realizzato con il supporto di storici e giornalisti, antropologi e musicologi, filosofi e docenti intenti a indagare le similitudini tra due realtà solo in apparenza molto distanti: da un lato Praga la capitale europea dell’oro, resa affascinante anche dalle sue zone oscure. Dall’altra Napoli la città del sole e della luce, divenuta celebre nel mondo per le sue ombre e contraddizioni.
“Ho scelto Praga perché rappresentativa di quelle piccole nazioni del centro Europa, la cui cultura e civiltà è stata per molti anni trascurata dall’Occidente, che tendeva ad unificarle tutte in un’idea di “cultura slava”, trascurandone la specificità e la impressionante varietà e diversità, si veda la qualità della letteratura, della musica e dell’architettura boema. Un po’ come è accaduto per Napoli, la cui cultura è stata ridotta per anni a mero folklore e a banali stereotipi, prima che tanti studiosi ne rivalutassero l’importanza”, afferma Generoso Di Meo.
Come ogni anno sono le foto di Massimo Listri, maestro della fotografia d’architettura e d’ambienti, a proporre una lettura visiva della capitale boema. Con il suo obiettivo l’artista cattura la forza narrativa di alcuni tra i luoghi più iconici della città: dalla Sinagoga Spagnola edificio simbolo del quartiere ebraico di Praga alla Sala di Vladislao del Castello; dal Teatro degli Stati dove fu rappresenta la prima delDon Giovanni di Mozart alla Basilica di San Giacomo nel cuore della Città Vecchia. E ancora la Biblioteca del Clementinum, il Palazzo del Gran Priore dell’Ordine di Malta, la Sala Smetana della Casa Municipale, il Castello di Troja, il Palazzo Wallenstein ora sede del Senato.
Le corrispondenze tra Napoli e Praga vengono raccontate attraverso la penna di critici, studiosi e intellettuali che firmano la parte testuale del calendario: apre il lunario l’intervento del critico d’arte Vittorio Sgarbi seguito dal giornalista Vittorio del Tufo, l’antropologa Mariella Pandolfi, il musicologo Dinko Fabris, il filosofo Lucio Saviani, l’attrice Barbara Bouchet, lo studioso di storia ceco-slovacca Francesco Leonicini. A chiusura del calendario il contributo di Sandra Sannia, un approfondimento dedicato al pittore, scultore e pubblicitario ceco Alfons Mucha, tra i maggiori esponenti dell’Art Nouveau, divenuto famoso per i manifesti pubblicitari che richiamano quelli dei Magazzini Mele di Napoli.
Il Calendario, stampato in 5.000 copie, sarà presentato Sabato 4 Novembre nella Casa Municipale il più importante edificio in stile Art Nouveau di Praga, dove oggi è possibile ammirare pitture di Mucha, mosaici di Spillar e, dove sotto una gigantesca cupola di vetro si trova la più grande sala da concerto di Praga. La tradizionale serata di gala, solo su invito e riservata a un parterre internazionale di ospiti, ha come tema e dress code proprio lo stile delicatissimo di Mucha fatto di leggerezza, ghirlande, fiori, piume, fili di perle e magnifiche acconciature.
Il Calendario 2024 è realizzato grazie al sostegno dei main sponsor: Unicredit, Caronte, Ottogas, Arbox, Grastim, Techno Genetics, Gruppo Tangari-Koller, Altergon, HAnywhere. Prezioso anche il contributo degli Sponsor: Giochi del Mediterraneo Spa, Casa di cura Montevergine, Eukrastos, Tecno, Dorabella, Gallo, Ruesch, Francesca Geraci, Di Meo, Satep, Miamo, Tennis Club Capri, Studio Melchior, Spagnoletti, Medica, Salus, CapriNatura. L’ufficio stampa è curato dalla società napoletana dipunto studio srl. Il Calendario Di Meo è stato inoltre realizzato con il Patrocinio della Fondazione Mele e il sostegno dell’Ambasciata di Italia a Praga.
La storia del Calendario, 22 anni di arte e vino
La storia del Calendario Di Meo inizia da un’intuizione dei fratelli Di Meo nel 2002 con la mostra “Fotografi in Cantina” realizzata nella loro casa gentilizia e azienda vinicola a Salza Irpina (AV): una collettiva di fotografi chiamati a interpretare ad arte il mondo del vino. Da queste immagini nasce il Calendario Di Meo 2003, ma nulla avrebbe fatto presagire che sarebbe stato il primo di una lunga serie. Arte e vino è da allora il binomio che guida il progetto a cui, negli anni, hanno partecipato tanti artisti, tra i quali Lello Esposito, Ivan Theimer, Alexander Creswell. Dal Calendario 2013 è Massimo Listri, indiscusso maestro della fotografia d’architettura, l’autore unico delle 12 fotografie d’arte che scandiscono i 12 mesi del lunario Di Meo.