Calendario Di Meo 2021 nel segno dell’ottimismo. Da Firenze a Napoli a lezione di Rinascimento: il video

474
in foto la Sala dei Gigli a Firenze (ph. Massilmo Listri)

“La presentazione del Calendario Di Meo 2021 quest’anno assume un particolare significato, dopo i mesi di angosciosa sospensione e di limitazione che abbiamo attraversato a causa della pandemia Covid-19”: è quanto si legge nella nota di presentazione di Generoso Di Meo, patron della prestigiosa casa vitivinicola irpina. “La speranza – aggiunge Di Meo – è di riuscire a fornire un piccolo contributo alla ripartenza delle attività culturali che di recente sono state inevitabilmente sacrificate. A mio avviso la città più adatta a dare il segno di una “rinascenza” non poteva che essere Firenze. Culla del Rinascimento e luogo di nascita di Massimo Listri, autore delle foto che da sempre illustrano i nostri calendari, che ha saputo donare con il suo sguardo intenso una luce inattesa”.

Ed ecco, come racconta l’imprenditore, “l’intervento di vari studiosi che, mese dopo mese, hanno affiancato al racconto delle glorie fiorentine i ritratti di quella Napoli nobilissima di cui parla Raffaele La Capria in Napolitan Graffiti menzionando in particolare i libri di memorie familiari e storiche di Elena Croce. Tutti i contributi che leggerete hanno cercato di evocare alcune “corrispondenze” tra Napoli e Firenze nel corso dei secoli. Ad esempio, le origini dell’opera in musica, in bilico tra le due mete, l’impegno e le testimonianze del geniale architetto Vasari a Napoli, o l’avventura di studioso di uno dei fondatori dello storicismo quale è Pasquale Villari, nato a Napoli nel 1827 e morto a Firenze nel 1917 dopo avervi a lungo operato. Storicismo italiano che avrà in Benedetto Croce – siamo nuovamente a Napoli – il suo interprete più famoso e a cui dedica il suo interessante scritto il nipote, Piero Craveri, figlio della già citata Elena Croce”.”Lo spirito che desidero possa animare questa edizione particolare della presentazione del Calendario – conclude Di Meo -, dovrebbe riecheggiare l’ispirazione del poeta Giacomo Leopardi che, ospite a Napoli dopo una lunga residenza in Firenze, compose – suggestionato dal formidabil monte Sterminator Vesevo – i versi della Ginestra che sollecitano gli italiani a lasciar perdere le lotte fratricide e a dedicarsi ad una maggiore solidarietà, reagendo uniti alle offese della Natura matrigna. Senza illusioni sulle magnifiche sorti e progressive della Storia umana passata e futura.