6 Agosto. Piena estate, calore eccessivo, in riva al mare con costume da bagno ed infradito.
Apri il cellulare e, di buon mattino, iniziano ad arrivare email con offerte di prelazione sull’acquisto degli ormai arcinoti Calendari dell’Avvento. Cosa sono? Per chi ancora non lo sapesse: sono confezioni/scatole (di latta/cartone/metallo ecc…) che dovrebbero “accompagnare” -con una “sorpresa” quotidiana- l’attesa del Natale, dal giorno 1 al 25 Dicembre.
Quest’anno, però, si è scatenata una vera e propria “digital guerrilla marketing” relativa a questo business.
A partire dall’aver sbaragliato qualsiasi countdown pre-natalzio… ancora con il brindisi in mano di Ferragosto! Roba da pazzi!
Ovviamente, il solo fatto che, ben 5 mesi prima del Natale, ormai tutte (ma proprio tutte!) le grandi aziende (dalle multinazionali dei profumi fino alle imprese che producono candele, dolciumi e così via…) inizino a propagandare questo nuovo “oggetto del desiderio” è un fatto che lascia abbastanza perplessi.
Perché?
Partiamo prima di tutto proprio dall’aspetto temporale.
Così tanto tempo in anticipo, in piena estate, vuol dire iniziare a “vendere” un prodotto natalizio quasi metà anno prima; e già questo è un dato che fa che ragionare su quanto le imprese investano sul ritorno economico di tale business, che più di “romantico” e di festività sa solo di freddo e crudo marketing.
Tra le altre cose: acquistare il calendario ad Agosto e tenerlo in casa fino a Dicembre sembra proprio una follia (soprattutto, se non esiste alcun risparmio sull’acquisto… e di questo ne parliamo dopo). Ma, immaginate il Calendario dell’Avvento con all’interno i cioccolatini o i biscottini di marzapane!
Ebbene, con 40 gradi di Agosto… chissà all’apertura dicembrina cosa si trova?!
Ma, comunque, de gustibus non disputandum est.
Andiamo oltre.
Un’altra perplessità, su questo largo anticipo di vendite fuori stagione relativo ad un prodotto prettamente natalizio, nasce anche dal fatto che, sino a pochissimi anni fa, il “Calendario dell’Avvento” era una simpatica idea-regalo dedicata quasi esclusivamente ai bimbi; un dono simbolico per attendere con un pizzico di gioia e simpatia l’avvicinarsi del Natale, aprendo/”scartocciando”, consecutivamente e per 25 giorni, un piccolo regalo, attraverso un conto alla rovescia carico di sorprese e sorpresine.
Il tutto con prezzi contenuti che giustificavano un pre-dono nell’attesa della venuta di “Babbo Natale”.
Adesso, invece, è diventato un vero e proprio business “senz’anima” per le multinazionali dell’e-commerce (e non solo), con offerte di Calendari dell’Avvento dedicate soprattutto agli per adulti e in minima parte per i bambini.
Calendari con scarpe, cravatte, accessori, bottiglie di vino, grappe, spille, sciarpe ecc…
Esistono, addirittura, versioni personalizzate di “Advent Calendar” da mille e una notte che coinvolgono anche maison di gioielli e case di moda extra-lusso, con prezzi per ogni singolo calendario che possono superare anche i 20.000/30.000 euro!
Ma, tralasciando queste piccole eccezioni, la stragrande maggioranza del business globale riservato al Calendario dell’Avvento si aggira intorno a prodotti che, raramente, superano i 2000 euro.
Piccoli esempi tra quelli più “desiderati”: 600 euro per il Calendario dell’Avvento in edizione limitata di Dior; 115 euro per uno tra i più per le amanti del beauty, ovvero quello del sito “Lookfantastic” (con un valore effettivo del contenuto pari a 625 euro); 328 euro per quello firmato YSL (riempito -così come riporta il sito ufficiale- con 24 delle icone di bellezza più amate del brand) ecc…
E, poi, alla lista si aggiungono anche i Calendari dell’Avvento griffati dai maxi department-store come Saks (il suo ha un prezzo di 227 euro); il Beauty Advent Calendar Harrod’s (con un contenuto di prodotti superiore alle 1000 sterline ad un prezzo di vendita di 250 sterline); quello super-fashion logato Net-a-Porter (con un contenuto di prodotti superiore ai 2500 dollari); quello di Neiman Marcus da 228 euro (già andato in sold-out in attesa di riassortimento). Insomma, ce ne sono di tutti i tipi e per ogni “tasca”.
Tra le chicche: l’edizione limitata firmata Swarovski per i 100 anni della Disney (dal prezzo di vendita di 1313 euro ma con valore che, negli anni, per i collezionisti andrà sicuramente a salire) e quello di Tiffany&Co x Andy Warhol Advent Calendar (prezzo su richiesta).
Ovviamente, sia online che fisicamente nei negozi, le offerte sono multiple; basta fare un giro tra le boutique del centro per notare l’immensa offerta di prodotti relativa ai Calendari dell’Avvento, soprattutto nelle profumerie.
In qualche caso, per gli appassionati del settore, è difficile perfino aprire le scatole-contenitori tanta la bellezza con la quale sono stati ideati e costruiti: a forma di albero di Natale, di stella, scrigno, di scatola-regalo ecc… un’iperbole di prodotti che rendono apprezzabile sia il contenitore che il contenuto.
Ed, a proposito di contenuto: attenzione alle fregature! Badate bene se il “risparmio” è veritiero. Spesso, infatti, all’interno dei Calendari dell’Avvento si trovano solo 4-5 prodotti full-size rispetto a 20 prodotti mini o, addirittura, taglie-prova (vedi per i profumi e le creme) che non “giustificano” assolutamente il costo complessivo.
La malcelata illusione di far risparmiare i clienti, avendo in cambio -prendiamo, per l’appunto, il caso dei cosmetici- tanti prodotti insieme ad un costo irrisorio, infatti, non corrisponde sempre al vero o… ad un affare.
Si tratta pur sempre di business; quindi, massima attenzione a non cascare nelle offerte-allodole!