di Michela Russo
“Non possiamo limitarci a intervenire a tragedie avvenute – dichiarano i segretari di Fillea Cgil, Elisabetta Masciarri, Filca Cisl, Giuliano Bicchieraro, e Feneal Uil, Roberto Lattanzi – serve operare prima e prevenire disgrazie e lutti. Servono interventi urgenti e specifici per tutelare le lavoratrici e i lavoratori più esposti alle conseguenze degli eventi climatici”. Nell’ultima settimana, il caldo insostenibile si è dimostrato non solo un ostacolo per il benessere di tutti i cittadini, ma anche un pericolo per la vita di lavoratori dell’edilizia e coloro occupati nelle fabbriche, che svolgono la loro attività in luoghi solitamente non adatti alla gestione di queste temperature estreme. La proposta dei sindacati è quindi quella di organizzare pause dal lavoro e quindi, l’accesso alla cassa integrazione, in conseguenza ad eventi climatici straordinari come quello che stiamo vivendo in questi giorni.
Il giorno 20 luglio sono state registrate infatti ben 19 città esposte al rischio termico maggiore, almeno nell’Italia settentrionale la situazione tenderà a migliorare in un paio di giorni, con la perdita del bollino rosso a Bologna, e la maggioranza delle città (Bolzano, Brescia, Milano, Torino, Trieste, Venezia e Verona) che passerà da uno stato di pre-allerta all’assenza di pericoli climatici. Al sud invece non sono previsti miglioramenti esponenziali, con la costanza di massima allerta per i residenti.