Calcio Napoli, il mea culpa di De Laurentiis: Su Garcia ho sbagliato, dopo Spalletti contattai Thiago Motta

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in foto Aurelio De Laurentiis

“Quando ho capito che Garcia era una scelta sbagliata? Il giorno che l’ho presentato a Capodimonte. Avrei dovuto fare un coup de theatre e dire: ve l’ho presentato, però adesso se ne va. Perché uno che arriva e dice: io non conosco il Napoli, non ho mai visto una partita… Avrei dovuto capire. E invece l’ho presa a ridere. Il fatto è che l’ha ripetuto altre volte. Sarebbe bastato che praticasse lo stesso calcio di Spalletti. Invece ha preteso che mandassi via un preparatore perfetto, per chiamarne uno che… Me l’avevano detto: questo t’imballa i giocatori. Sono dovuto restare a Castel Volturno da mattina a sera”. Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, in un’intervista al Corriere dello Sport. “Voglio dire che ai risultati sportivi vanno aggiunti quelli economici. Non mi sono mai redistribuito i guadagni, ho sempre reinvestito tutto. E quest’anno ho chiuso il bilancio con 80 milioni di utili e una riserva di 154 milioni”, prosegue Adl, specificando che “nessun club italiano ha fatto tanto. Poi vincere tutti gli anni non è possibile. I giocatori possono sentirsi appagati, ci sta. Bisogna rimotivarli”. Sul post-Spalletti, De Laurentiis spiega: “Il primo che ho contattato è stato Thiago Motta. Non è che ci avessi visto male, eh? Ma lui non se l’è sentita. Perché sai cos’è, tu vieni a prendere l’eredità di uno che ha vinto lo scudetto in quel modo. E se mi va male, ha pensato, io che cosa faccio? Che poi è la stessa cosa che avra pensato Spalletti. Avra detto: io esco da eroe da questa citta. Ma chi me lo fa fare a rimettermi in gioco? Poi sono andato su Luis Enrique, Lui ha fatto venire a Napoli i suoi, mi ha tenuto tre giorni fermo, chiedendomi tantissimi soldi. Avevamo anche trovato un quasi accordo, ma poi ha detto di no, perché ambiva a guadagnare ancora di più. Ed è stata la volta di Nagelsmann. Ne ho consultati cinque o sei, non di più. Ma ho detto quaranta come boutade, per mischiare le carte. E alla fine sono arrivato su Garcia. Che in Italia aveva fatto due secondi posti con spogliatoi turbolenti, pieni di giocatori di grande livello”, conclude De Laurentiis.