Calcio, buon gusto, miliardi e moralità

16 punti di vantaggio sulla seconda, 60 sulle ultime. È un campionato sbilanciato. Le vittorie sono ormai scontate. Non c’è più mordente. I giocatori esultano, anche quand’è ridicolo, perché interessati ai milioni di ingaggio. Qual è il gusto di battere il Chievo? C’è più soddisfazione per le altre squadre una rimonta con la Spal o una sconfitta di misura col Toro, che per la Juve l’8° scudetto di fila. Vincere sempre, persino con l’aiuto di arbitri devoti, che gusto c’è? Trovare una collocazione per campioni ormai fuori concorso è la sfida che deve impegnare la Lega. Se no, non è più dignitoso.

Più che delitto d’onore si tratta di infermità mentale
Quando il bracciante usciva di casa il lunedì notte per tornare il sabato sera, se anticipava improvvidamente al venerdì, poteva capitargli di trovare la mogliettina tra le braccia di un altro. Era quasi un dovere quindi lavare l’onta col sangue. Non era in ballo solo l’onore, che anche allora valeva poco. Era molto di più. Con l’infedeltà si perdeva tutto ciò che si possedeva in una società in cui era la famiglia a alleviare la miseria. E il Codice Penale giustificava. Questo capitava mezzo secolo fa. Poi cambiò tutto. Oggi è solo frustrazione, arroganza, insicurezza, violenza. E per chi giudica cecità.

Basterebbe che chi ne ha troppi guadagnasse qualcosa in meno
Anziché collezionare soldatini o figurine, Forbes si diverte a pubblicare la classifica degli uomini più ricchi del mondo. Quest’anno i miliardari sono 2153 e posseggono 8 trilioni di dollari (chissà con quanti zeri si scrive). Il più danaroso è Jeff Bezos che ha 131 miliardi. Al 2° posto c’è Bill Gates con 96. Giovanni Ferrero è 39° con 22. Dopo Nutella in Italia c’è Leonardo del Vecchio con 20. Perché è consentito guadagnare tanto, mentre 795 milioni di esseri umani soffrono la fame? Vivono con meno di due dollari al giorno. Aspettano ancora Baffone. Ma anche lui, pare, se n’è fregato.

Voleva il pisello più lungo, ma quando glielo ingrandirono non ha retto all’emozione
A 65 anni Ehud Arye, re dei diamanti, decise di farsi operare in una clinica specializzata a Parigi. Se ci avesse pensato quand’era più giovane sarebbe sopravvissuto allo shock. Ma alla sua età l’emozione può fare cattivi scherzi. I chirurghi hanno certamente esagerato nelle dimensioni e, vedendoselo improvvisamente enorme, il povero miliardario è stato colto da infarto fulminante. Pur non sapendo dove mettere i soldi, credeva di avere il pene inadeguato alle proprie ambizioni sessuali. Nessuno gli aveva spiegato che è sufficiente il fascino del denaro per piacere a certe donne.