Caccese (Duel Beat di Napoli): Nessuna data per la riapertura delle discoteche, per noi è un dramma

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(foto da Pixabay)

Caccese (Duel Beat di Napoli): Nessuna data per la riapertura delle discoteche, un dramma “Il fatto che non ci sia ancora una data per la riapertura per noi è un dramma”. Così Sigfrido Caccese, proprietario del Duel Beat di Napoli, commenta all’Adnkronos l’esito del Consiglio di ministri che ieri ha confermato la sospensione delle attività per sale da ballo e discoteche all’aperto o al chiuso. Caccese, patron del Duel Beat di Agnano e già direttore artistico del Neapolis Rock Festival, è anche membro del direttivo del Club Festival Commission Italia: “Le nostre sono strutture importanti, il Duel ha 42 dipendenti, è un’azienda. E’ questo che ci dà fastidio: essere trattati da nullafacenti. Il Duel – ricorda – è chiuso dal 29 febbraio 2020, le discoteche sono le uniche veramente ferme da allora. Stiamo lavorando alla programmazione da ottobre in poi e lo stiamo facendo da 6 mesi perché prima si lavorava per la programmazione estiva, che è venuta tutta a cadere perché non ci sono segnali di alcun tipo per i locali. Noi dell’associazione siamo abbastanza fiduciosi che a ottobre si possa aprire, ma si lavora brancolando nel buio. Il nostro è un lavoro che ha bisogno di una grande programmazione e invece siamo già in ritardo per la stagione invernale. Tra l’altro dj e artisti sono restii a fissare e chiudere le date con il rischio di doverle spostare per l’ennesima volta. Tante date sono state già riprogrammate più volte e la cosa rischia di diventare ridicola”.
inutile prendersi in giro: o apriamo senza limiti e senza restrizioni o è tutto inutile (Adnkronos) – Caccese spiega la sua posizione e quella dell’associazione Cfc Italia: “Non ci interessa aprire con restrizioni, il distanziamento nelle discoteche o ai concerti è pura follia, è una cosa che semplicemente non è possibile. Abbiamo lavorato a un protocollo, che abbiamo presentato, sul quale si dovrebbe fare un test a Gallipoli, in cui sosteniamo che si può far entrare liberamente chi ha il passaporto vaccinale, il famoso green pass, e chi ha fatto un tampone risultato negativo entro le 48 ore. L’ingresso nella struttura deve però poi avvenire in modo totalmente libero, senza distanziamenti e mascherina. Stiamo aspettando l’ok del Comitato tecnico-scientifico per poter fare questa prova, che è la stessa già fatta in Spagna”. Il riferimento è al concerto dei Love of Lesbian tenuto lo scorso 27 marzo nel palazzetto di Sant Jordi a Barcellona, al quale hanno preso parte 5mila spettatori che hanno presentato il risultato negativo del test anti Covid-19 effettuato in giornata. “Come associazione ci poniamo in un modo di totale trasparenza: aprire a metà capienza per noi è una cosa stupida. Se pure io ho una capienza di 800 persone e ne faccio entrare 400, quelle 400 saranno assembrate al cento per cento. E’ inutile prendersi in giro – conclude – o apriamo senza limiti e senza restrizioni o è tutto inutile, l’unica strada è questa”.