C’è attesa sui mercati per la riunione della Fed (stasera ore 20)

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Il punto. Borsa italiana in parità, c’è attesa per la Fed. Questa sera alle 20 è prevista la riunione del Federal Open Market Committee (Fomc) e, dunque, la comunicazione sui tassi di interesse. 

La banca centrale americana a dicembre 2015 aveva iniziato il lungo percorso di normalizzazione della politica monetaria tornando ad alzare i tassi, ai loro minimi storici ormai dal 2008. I dati relativi ai primi mesi di quest’anno non sono stati particolarmente buoni e le prospettive d’inflazione si sono raffreddate, il tutto reso ancora più oscuro dai timori riguardo la debole crescita globale. In uno scenario di questo tipo è molto difficile che questa sera la FED comunichi un ulteriore aumento dei tassi ed è invece assai più probabile che questi rimangano fermi allo 0.5%. L’analisi dei futures sui tassi di interesse, attraverso i quali è possibile misurare quale sia l’attesa degli operatori, ci dice che le probabilità di intervento odierno stimate dal mercato sono pari allo 0%. Ovviamente, se il Fomc dovesse comunicare un aumento dei tassi sarebbe un grande sorpresa per tutti.

Intanto, il Future sugli indici azionari americani al momento appare in calo mediamente dello 0,3%, ma quello sul Nasdaq 100 cede oltre l’1%, penalizzato dal crollo di Apple (-8%) in after hours dopo i dati trimestrali. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street registrano: S&P 500 +0,19%, Nasdaq Composite -0,15%, Dow Jones Industrial +0,07%.

Ma vediamo come si presentano i mercati questa mattina. Il Ftse Mib segna -0,09%, il Ftse Italia All-Share -0,07%, il Ftse Italia Mid Cap +0,06%, il Ftse Italia Star +0,05%.
Mercati azionari europei in live calo. DAX -0,2%, CAC 40 -0,1%, FTSE 100 -0,3%, IBEX 35 +0,5%.

Tokyo in lieve flessione con il Nikkei 225 a -0,36%.

Sotto la parità anche le borse cinesi: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a -0,42%, mentre a Hong Kong l’indice Hang Seng al momento segna -0,3% circa. 
Euro contro dollaro torna a ridosso del massimo di ieri pomeriggio a 1,1339. Al momento EUR/USD oscilla in area 1,1320. 
Mercati obbligazionari eurozona poco mossi. Il rendimento del Bund decennale rispetto alla chiusura precedente è stabile allo 0,29%, quello del BTP sale di 1 bp all’1,55%. Lo spread sale di 1 bp a 126. 
Oggi alle 11:10 asta da €6mld di BOT a 6 mesi e alle 11:30 asta da €1mld di Bund a 30 anni.


Borse asiatiche
Terza seduta consecutiva di vendite sui mercati asiatici in attesa delle decisioni che usciranno dai meeting di Federal Reserve (Fed) e Bank of Japan (BoJ). Mentre il petrolio prosegue nel suo recupero, dopo il rally superiore al 3% in overnight (muovendosi intorno ai massimi degli ultimi cinque mesi), a deprimere i corsi ci pensano anche le trimestrali in arrivo dagli Usa. 
Il primo declino nel numero di iPhone venduti da Apple (insieme a un outlook tutt’altro che incoraggiante per l’attuale trimestre) ha condizionato negativamente la Borsa di Tokyo, come pure quella di Taiwan, per l’effetto domino sul settore ma anche per la presenza di diversi fornitori di Cupertino.

Complessivamente la seduta è in segno negativo, con l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che perde oltre mezzo punto percentuale. 
Leggermente meglio, a fine seduta, ha fatto il Nikkei 225 di Tokyo, in calo dello 0,36% (in linea con il resto dell’Asia è invece l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,53%). Peggiore performance dell’indice delle blue chip nipponiche è stata quella di Canon. Il gruppo dell’elettronica ha perso oltre il 5% dopo che martedì aveva comunicato per il primo trimestre 2016 il declino dei profitti netti del 17,5% a 27,99 miliardi di yen (224 milioni di euro), a fronte di vendite scese del 7% a 797,23 miliardi di yen (6,38 miliardi di euro). Canon prevede inoltre per l’intero esercizio utili in calo del 9,2% e ricavi in flessione del 15,5% rispetto all’anno scorso (performance peggiore rispetto a quanto stimato in precedenza).

La tendenza negativa è stata confermata da tutti gli altri principali listini della regione, con l’eccezione delle piazze della Cina continentale che, com’era successo nella seduta di martedì (poi chiusa in positivo), si muovono intorno alla parità (Shanghai Composite in declino, Shanghai Shenzhen Csi 300 e Shenzhen Composite in progresso). 
Seoul non ha invece evitato le perdite e il Kospi ha segnato una flessione dello 0,21% al termine degli scambi. A Sydney a tenere banco è il dato sui prezzi al consumo, calati a sorpresa nel primo trimestre dell’anno rendendo più probabile un taglio dei tassi d’interesse da parte della Reserve Bank of Australia (Rba). L’S&P/ASX 200 ha segnato una perdita dello 0,63% nella peggiore performance della regione. 
A Hong Kong, l’Hang Seng segue il trend generale e perde circa mezzo punto percentuale, mentre l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, si allinea a Shanghai e Shenzhen muovendosi intorno alla parità.

 

Borsa Usa
A New York i principali indici hanno chiuso la seduta poco mossi. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,07%, l’S&P 500 lo 0,19% mentre il Nasdaq Composite ha lasciato sul terreno lo 0,15%. Sul mercato ha prevalso la prudenza in vista delle decisioni della Fed. 
Deludenti i dati macroeconomici pubblicati ieri. In marzo gli ordini di beni durevoli hanno fatto registrare un incremento dello 0,8% su base mensile dopo un calo del 3,1% rilevato a febbraio. L’indice “core” è invece diminuito dello 0,2% su base mensile, dal -1,3% della rilevazione precedente. Gli ordini esclusi i mezzi per la difesa sono diminuiti dell’1,0%. L’Indice S&P/Case Shiller, che misura l’andamento dei prezzi delle abitazioni nelle 20 principali città americane, ha evidenziato nel mese di febbraio un incremento del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2015, inferiore sia alle stime degli addetti ai lavori pari al 5,5% che al la rilevazione precedente, pari a 5,7%. Markit Economics ha comunicato la stima flash di aprile dell’indice PMI dei Servizi: la lettura si è attestata a 52,1 punti in crescita rispetto a quella del mese precedente, pari al 51,3 punti, indicando un ritorno alla crescita delle attività, dopo il minimo toccato a febbraio.

Il Conference Board ha annunciato che l’Indice di fiducia dei consumatori è sceso nel mese di aprile a 94,2 punti. Il dato è inferiore alle previsioni degli addetti ai lavori pari a 96 punti. Rivisto al ribasso il dato di marzo a 96,1 da 96,2 punti. 
Sul fronte societario Procter & Gamble -2,32%. Il gigante dei beni di consumo prevede di chiudere l’esercizio in corso con ricavi e utili in calo. I profitti in particolare sono attesi in diminuzione del 3-6%. Nel terzo trimestre l’utile per azione è cresciuto a 2,75 miliardi di dollari (0,97 dollari per azione) da 2,15 miliardi del terzo trimestre dell’esercizio precedente. I ricavi sono diminuiti a 15,76 miliardi da 16,93 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,82 dollari su ricavi per 15,81 miliardi. 
DuPont +2,3%. Il gruppo chimico ha presentato risultati relativi al primo trimestre segnati dal declino delle vendite nette del 5,5% a 7,41 miliardi di dollari, a causa soprattutto del rafforzamento del dollaro, che si sono comunque rivelate migliori rispetto ai 7,19 miliardi attesi dagli analisti. Nei tre mesi i profitti sono invece cresciuti da 1,03 miliardi, pari a 1,13 dollari, a 1,23 miliardi, e 1,39 dollari. DuPont ha migliorato da 2,95-3,10 a 3,05-3,20 dollari per azione la stima di utile operativo nell’intero esercizio. 
Whirlpool -3,55%. Il produttore di elettrodomestici ha comunicato risultati per il primo trimestre segnati dal progresso dei profitti netti da 318 milioni, pari a 2,14 dollari per azione, a 339 milioni, e 2,63 dollari. Il dato è risultato inferiore ai 2,68 dollari per azione attesi dagli analisti. Nei tre mesi Whirlpool ha registrato ricavi in declino del 4,7% a 4,62 miliardi di dollari. 
Apple -0,69% in attesa della pubblicazione dei risultati trimestrali.

 

Italia
Piazza Affari ha chiuso in negativo appesantita dalle forti vendite che hanno colpito i titoli del settore bancario. Il listino milanese ha aumentato le perdite dopo la partenza negativa di Wall Street che ha pagato il dato sulle vendite di nuove case negli Stati Uniti, che a marzo si sono attestate a 511 mila unità contro le 520 mila unità attese dagli analisti. 
L’attesa degli investitori è rivolta alle riunioni delle Banche centrali: la Federal Reserve e la Bank of Japan, con quest’ultima che potrebbe aumentare gli stimoli monetari. 
Deludente l’indice Ifo, che misura la fiducia degli imprenditori tedeschi, che ad aprile si è attestato a 106,6 punti, peggio delle attese che indicavano 107,1 punti. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dell’1,52% a 18.403 punti. 
Vendite sulle banche: Banco Popolare ha ceduto il 3,92% a 6 euro, Intesa SanPaolo il 2,44% a 2,40 euro, Unicredit il 5,34% a 3,326 euro, Ubi Banca il 5,11% a 3,606 euro. Moody’s, nel suo Credit Outlook, ha affermato che la partecipazione delle banche nel fondo Atlante avrà un impatto negativo sul loro merito di credito. 
Debole il settore oil, con il Wti che lascia sul parterre lo 0,80% in scia alla crescita superiore alle attese dell’export iraniano. Eni è arretrata dello 0,49% a 14,08 euro, mentre Tenaris ha perso il 3,11% a 11,85 euro. 
Sotto i riflettori FCA (+0,64% a 7,225 euro) che pubblica i risultati del primo trimestre 2016. Buzzi Unicem che ha perso l’1,08% a 16,54 euro dopo la bocciatura a equalweight da parte degli analisti di Morgan Stanley.


I dati macro attesi oggi
Mercoledì 27 Aprile 2016

00:30 GIA Indice attività industria mar;

08:00 GER Indice prezzi importazioni mar;
08:00 GER Indice GfK (fiducia consumatori) mag;
08:45 FRA Indice fiducia consumatori apr;

09:00 SPA Vendite al dettaglio mar;

10:00 ITA Indice fiducia consumatori apr;

10:00 ITA Indice fiducia imprese apr;
10:00 EUR M3 dest. mar;
10:30 GB PIL trim1 (1a stima);

14:30 USA Bilancia commerciale beni (prelim.) mar;

16:00 USA Indice Pending Home Sales mar;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati;
20:00 USA Riunione FOMC (Fed).