Buonissimi 2024, Silvana Tortorella e Paola Pignataro si raccontano tra bilanci e progetti futuri

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di Emilia Filocamo

Se si vuole davvero conoscere Silvana Tortorella e Paola Pignataro, bisogna conoscere la loro  creatura, quella che condividono per progetto, dedizione e amore: Buonissimi.
All’indomani della kermesse, quando ormai gli stand hanno terminato il proprio compito e i profumi del talento e della passione dei tanti chef partecipanti si sono stemperati nella salsedine che borda la Marina di Arechi, location dell’evento, non è soltanto tempo di bilanci ma è anche tempo di nuovi progetti e nuovi sogni. Perché è così che si fa con un figlio che si ama e che si accudisce senza pause.

Ci raccontate che tipo di edizione è stata quella del 2024? E cosa vi ha regalato?
Sicuramente una soddisfazione immensa per il risultato raggiunto che ha anche superato le nostre aspettative. Faremo seguire nei prossimi giorni una comunicazione ad hoc sui fondi raccolti a sostegno della OPEN OdV per la ricerca scientifica nei tumori pediatrici per condividere con tutti la nostra gioia di aver raggiunto quasi duecentocinquantamila euro. A questo si aggiunge la partecipazione notevole a cui si sono affiancate numerose aziende. Buonissimi è una creatura che cresce anno per anno, con un trend assolutamente in salita.

Immagino che una kermesse del genere porti con sé inevitabilmente delle difficoltà. Quali sono state quelle maggiori quest’anno?
Più che di difficoltà parleremmo dell’adattabilità ad una location nuova, molto più grande ed estesa, la Marina di Arechi. Una difficoltà che è stata brillantemente superata  e che anzi, proprio per l’estensione degli spazi, ci ha permesso  di avere una affluenza maggiore. Ogni problema è stato poi ampiamente superato dal perfetto ingranaggio creatosi tra il team organizzativo, la comunicazione, l’ufficio stampa, la logistica e quanti hanno contribuito alla riuscita di Buonissimi 2024

So che è appena terminata all’edizione 2024, ma potreste già dirci qualcosa della prossima?
Non ci crederai ma siamo già al lavoro per il 2025. Il risultato raggiunto è stato un sogno e sentiamo di dover dire grazie a quanti hanno contribuito a questo successo e a chi ci ha insegnato tanto ed introdotto in questo circuito incredibile. Abbiamo già in programma una serie di incontri per discutere le criticità riscontrate e per risolverle in vista della prossima edizione. Come ti dicevamo, la location è di impatto ma anche molto estesa e necessita quindi di una serie di strategie per agevolare il flusso dei tanti partecipanti. Stiamo già ricevendo le prime telefonate dai sostenitori che vogliono affiancarci nella prossima edizione e questo conferma quanto sia cresciuto l’evento. Una novità assoluta quest’anno è stata la partecipazione delle istituzioni civili e militari, a cominciare dal Governatore De Luca che è rimasto fino a tarda sera.

Quest’anno tra i vari chef c’era anche l’Executive Chef del Caruso, a Belmond Hotel di Ravello, Armando Aristarco. Qual è stato il suo contributo?
Innanzitutto l’entusiasmo, un entusiasmo che ha coinvolto e trascinato tutti. E poi, oltre al talento e alla professionalità, un grande spirito di sacrificio: lo stand del Caruso è stato l’ultimo ad essere smontato, potrei quasi definirli gli ” highlander” della kermesse.

Il sogno di Silvana e Paola guardando al futuro dei Buonissimi: cosa vi augurate?
Come sai il nostro evento è legato alla ricerca. Quello che sogniamo è di alzare sempre di più l’assicella per la ricerca perché questo è il motore di tutto, questo il fine del nostro impegno. Siamo alle battute finali di questa intervista e ci si lascia ad una confidenza: “Sai, alla fine dell’evento, ci resta sempre un po’ di malinconia, come credo capiti per ogni cosa a cui si tiene tanto e che volge al termine. Più che altro, il giorno dopo, non riusciamo a renderci perfettamente conto di come tutto sia passato così velocemente. E ci viene sempre di pensare a cosa avremmo  potuto fare meglio: magari intrattenerci di più con gli chef, prestare più attenzione ai dettagli, agli stand…”.
La malinconia di Paola e Silvana dura soltanto un istante: il loro entusiasmo e la loro  energia sono incontenibili e contagiosi. Ed è già nuovamente tempo di Marina di Arechi e di un’altra estate nel segno dei sapori e della ricerca.