La settimana che si sta concludendo è stata costellata da avvenimenti decisamente fuori di un range ordinario, sia in positivo che in negativo. C’è solo l’imbarazzo della scelta da dove cominciare. Sarà utile perciò focalizzare l’attenzione solo su alcuni fatti che certamente avranno destato attenzione, a partire dalla tragedia ancora in corso in Romagna. Giovedì, accompagnata dalla Premier Meloni e dal Governatore Bonaccini, la Commissario Von der Leyen ha sorvolato i luoghi colpiti dall’alluvione. Con l’immediatezza che la distingue, la stessa ha confermato che l’Italia potrà accedere al Fondo di Solidarietà Europeo, operante per i casi del genere. Comincia così a concretarsi l’espressione corale di solidarietà al Paese pervenuta da molte parti del mondo già una decina di giorni fa, immediatamente dopo il verificarsi di quell’ enorme diluvio, per fortuna non universale. Nonostante la grave siccità che da anni sta interessando l’ intera penisola, isole comprese, nessuno avvertiva la mancanza di un episodio del genere. Volendo esprimere la loro partecipazione alla disgrazia, i Coltivatori Diretti, riunitisi in consiglio straordinario, hanno chiuso quella sessione affermando che disgrazie del genere accadono quando le divinità dei campi, dopo aver raccolto le pietre di cui è pieno un determinato appezzamento, decidano, univocamente, all’apparenza inspiegabilmente, di vuotare il sacco che le contiene in un unico punto di quel fondo. È noto che il panteismo da quelle parti conta molti adepti e ne hanno dato testimonianza, anche recentemente, cineasti e scrittori. Proprio in sintonia con i praticanti di tale culto sui generis, gli abitanti di quelle zone sono ora alle prese con l’allarme sanitario causato dal ristagno delle acque oramai da tanti giorni. Quasi per voler dare un segnale di ripresa, da oggi gli stabilimenti balneari di quella parte di costa adriatica riprenderanno a funzionare come in tutte le altre zone di quel litorale. Si compirà così una forma di esorcismo e c’è da credere che esso funzionerà fino alla fine della brutta avventura. Proseguendo con l’ osservazione di altri fatti importanti, per analogia tesa a sdrammatizzare quanto sopra accennato, si può finalmente prendere atto che… tanto tuonò che piove. Volendo così affermare a buona ragione che tanto rullò che alla fine decollò. È riferito all’ITA, che dopo innumerevoli tentativi non riusciti, giovedì è stata oggetto dell’accordo tra il Ministero del Tesoro e la tedesca Lufthansa per il trasferimento a quest’ultima del 40% del pacchetto azionario della stessa. Diluita nel tempo a seguire, la cessione continuerà fino al totale trasferimento della proprietà all’acquirente. Si può affermare quindi che l’Italia non ha più una sua compagnia di bandiera: e si troverà a ospitare un vettore aereo a cui fare riferimento di altra nazionalità. Da fonti di quell’ambiente è venuto fuori che Lufthansa, non prima di qualche anno, potrebbe far ritornare sugli aerei della ITA, che all’epoca saranno in tutto poco meno di 100, l’insegna Alitalia, di proprietà dell’ITA stessa. Dopo circa trent’anni di peripezie, quel marchio storico e glorioso tornerà a portare in giro per il mondo il tricolore. Intanto lo stesso giorno, mentre a Trento iniziavano i lavori del diciottesimo festival dell’Economia, è arrivata la notizia che la Germania, nonostante tutti gli interventi anticrisi messi a segno dal suo governo, è entrata in recessione tecnica. Ciò significa che, per due trimestri consecutivi, la sua economia si è contratta e sembrerebbe, ora come ora, che stia continuando a procedere su quella strada. Quindi la Locomotiva d’Europa, così è stata definita per anni la Germania, avanti a tirare il convoglio delle economie degli altri paesi europei, al momento è in affanno. Non è un buon segnale e sicuramente sarà argomento da trattare nel corso di quel festival. La presenza di personalità di rilievo, italiane, europee e di altre parti del mondo, è particolarmente rilevante e variegata, la qualcosa lascia intendere che il tema in discussione. Il futuro in un mondo che cambia, è di grande interesse. Anche se non in presenza, per una vita spesa a studiare e a approfondire l’argomento, l’Ospite d’Onore a pieno titolo è il Professor Henry Kissinger. Questi proprio mercoledì ha doppiato il traguardo del secolo di età. È ancora oggi di casa in ogni parte del mondo, anche se non materialmente. Nel bene e nel male, durante il suo percorso lavorativo è stato coinvolto in prima persona in numerose questioni internazionali, anche in qualità di Segretario di Stato americano sotto la presidenza Nixon.
Si può essere tiepidi nei suoi confronti o addirittura freddi, ma esistono avvenimenti storici, come la ripresa del dialogo tra gli USA e la Cina, che hanno influenzato il corso della storia. E’ restata impressa nella memoria di molti la stretta di mano a Pechino, accanto a un tavolo di ping pong, tra Mao e Nixon, concretata per opera dell’allora plenipotenziario degli USA. Essa basta per avere chiara l’idea di quanto quel personaggio abbia influito sulla genesi degli eventi contemporanei. L’illustre centenario è perfettamente lucido e lavora ancora quindici ore al giorno. Nel suo studio di New York, Kissinger Associates, passano ancora molti di quanti decidono le sorti del mondo. Avesse avuto di questi tempi la metà degli anni! A ogni buon conto, buon compleanno, Mr. Kissinger e tanti auguri ammirati per ancora molti di questi giorni, così come quello che sta vivendo ora.