Buchmesse, ecco il Padiglione Italia di Stefano Boeri Interiors

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Milano, 15 ott. (askanews) – Con l’apertura della Fiera del Libro di Francoforte l’Italia, Paese Ospite d’Onore della 76esima edizione, accoglie i visitatori in un allestimento di 2.300 mq disegnato, su incarico del Commissario straordinario Mauro Mazza, dallo studio multidisciplinare Stefano Boeri Interiors, fondato dall’architetto Stefano Boeri con l’architetto Giorgio Donà.

In linea con il tema “Radici nel futuro” scelto per il Padiglione Italia, il progetto allestitivo si ispira ai canoni della piazza italiana, intesa non solo come spazio ma anche come principio generatore e simbolo identitario per eccellenza della città italiana ed europea. L’allegoria della piazza italiana proposta da Stefano Boeri Interiors richiama la limpida struttura architettonica caratteristica dei centri storici italiani e la piazza come luogo delle relazioni informali, palcoscenico privilegiato dell’imprevedibilità della vita quotidiana.

Un luogo di incontro e scambio culturale, dove passato e futuro trovano espressione sotto forma di inattese combinazioni, grazie alle quali letteratura, musica, arte e vita quotidiana dialogano in modo aperto e coinvolgente tra i tavolini, i portici, gli androni, i palazzi civili e le architetture sacre. La piazza è dunque insieme l’allegoria e il calco fisico di una comunità urbana, ma anche lo scenario dove si è depositato nei secoli l’immaginario narrativo di centinaia di scrittrici e scrittori. Uno spazio grazie al quale la cultura italiana e in particolare la sua letteratura si sono rappresentate nel mondo.

“Anima delle nostre città e del nostro Paese, la piazza è il luogo della libertà di pensiero e di espressione: ci si può semplicemente passare attraverso per raggiungere un punto di interesse, oppure sostare, sedersi, assistere ad un evento, manifestare per difendere un diritto, leggere un libro, riposare o immaginare la vita che vi ha preso forma nelle epoche passate. La piazza che abbiamo disegnato non è soltanto il luogo in cui esplorare le ultime novità editoriali e letterarie, ma in cui riscoprire il valore dell’incontro, del dialogo e della convivialità” commenta l’architetto Stefano Boeri. “Per trasmettere questi valori ai visitatori della Fiera del libro di Francoforte, abbiamo voluto create uno spazio capace di accogliere e unire forme di spontaneità che una piazza, con la sua architettura, può suggerire. Colonne, porticati, gradini e portali identificano i fondamenti di un linguaggio che si manifesta in spazi, forme e stili ben definiti e riconoscibili.” aggiunge l’architetto Giorgio Donà.

Nato da un’idea condivisa con lo storico dell’arte Giovanni Agosti, il progetto allestitivo si articola attorno a quegli elementi che tradizionalmente compongono le piazze italiane, al di là delle innumerevoli declinazioni storiche e funzionali che questi luoghi hanno assunto.

Il cuore del padiglione è costituito dalla riproduzione in scala ridotta di una piazza, creata ispirandosi ai toni monocromatici del granito e della pietra; uno spazio rettangolare di circa 2300mq delimitato da una serie di colonne in stili architettonici diversi, e da quattro file di portici, dai quali si accede alle stanze perimetrali che ospitano le esposizioni selezionate per la Buchmesse.

Lo spazio centrale della piazza, occupato da tavolini e sedute, è separato dai portici grazie a un perimetro di gradoni che fungono da seduta informale per i passanti e i visitatori, come accade normalmente nelle piazze dei centri storici italiani. Il monumento che occupa l’area centrale, come spesso accade nelle piazze italiane, è un’opera dell’architetto, designer e artista Alessandro Mendini (1931-2019), uno dei principali protagonisti della grande tradizione del Design italiano. L’opera Guanto, una mano aperta in segno di convivialità e accoglienza, parte della collezione Mobili per Uomo della Fondazione Bisazza, è stata selezionata insieme a Triennale Milano, istituzione che promuove la cultura contemporanea attraverso i linguaggi del design, dell’architettura e delle arti e che, in questo momento, con Fondation Cartier pour l’art contemporain sta dedicando un’ampia retrospettiva ad Alessandro Mendini (in Triennale, fino al 10 novembre 2024).

Una parte del lato corto della piazza è occupato dall’Arena, dove si trovano il palco e la platea, destinata ai dibattiti e alle presentazioni. Su questo lato, un grande schermo ospita il video che il regista e artista visivo Davide Rapp ha dedicato alla presenza delle piazze nella storia e nella cultura cinematografica italiana.

Sul lato opposto della piazza si accede invece al Caffè letterario, che a sua volta è la cornice di presentazioni, dibattiti e confronti. Le luci dell’allestimento e i diversi paesaggi illuminotecnici che accompagnano gli eventi e le situazioni ospitate nella piazza, sono state studiate dallo scenografo e light designer Pasquale Mari, uno dei protagonisti della storia del teatro e del cinema italiano contemporaneo. Sulla piazza, si affacciano 10 stanze nelle quali sono visitabili una serie di esposizioni tematiche e attività selezionate dal Commissario Mazza, dedicate ad alcune delle più rilevanti espressioni della cultura italiana. Ognuna di queste sale perimetrali, a cui è possibile accedere attraverso i portici, è unica per i toni cromatici e le peculiari scelte allestitive come accade per gli edifici, diversi e multiformi che caratterizzano il perimetro o una piazza storica italiana.