Brexit: Tusk presenta proposta per la Gran Bretagna e cita Shakespeare

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“Stare o non stare insieme, questo il dilemma…”. E’ con una parafrasi dall’Amleto di Shakespeare che il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha annunciato su Twitter di aver pubblicato la proposta per un nuovo rapporto tra Ue e Gran Bretagna inviato alle cancellerie dei 28 in vista di un possibile accordo al vertice del 18 e 19 febbraio.

To be, or not to be together, that is the question… My proposal for a new settlement for #UKinEU https://t.co/w4VSmnbahQ

— Donald Tusk (@eucopresident) 2 Febbraio 2016

 

Londra “non è obbligata a una integrazione politica maggiore”, e per “rinforzare il rispetto della sussidiarietà”, gli Stati membri potranno “interrompere la presa in esame di una proposta legislativa europea se un certo numero di Parlamenti nazionali si oppone”: sono due delle proposte di Tusk a Cameron, nell’ambito del settore “sovranità”, secondo quanto si legge nel testo pubblicato dal Consiglio stesso.

La bozza d’accordo fra Ue e Gran Bretagna proposta e pubblicata da Donald Tusk, contiene “cambiamenti sostanziali” nelle relazioni fra il Regno Unito e Bruxelles. Lo scrive David Cameron in una prima reazione positiva via Twitter, precisando tuttavia che ci sono ancora “cose importanti su cui lavorare” e “dettagli da fissare bene”. Cameron nota inoltre che il testo deve essere vagliato da tutti i governi dell’Ue, ma insiste che “progressi reali” sono stati compiuti nel negoziato sui 4 capitoli indicati dal suo governo.

La Commissione europea propone l’introduzione di un “meccanismo di salvaguardia” per rispondere alle richieste di Londra per un welfare ‘ridotto’ in caso di “afflussi eccezionali” di lavoratori provenienti da altri Paesi Ue, ma questo approccio “dovrà essere ulteriormente approfondito e discusso” a livello di leader europei, secondo quanto sottolinea Donald Tusk nella lettera sulle proposte rivolte alla Gran Bretagna indirizzata ai capi di Stato e di governo dell’Unione.

Salvaguardare i diritti degli Stati membri fuori dalla zona euro ma ‘no’ al veto sulle decisioni dell’Eurozona: è quanto prevede la proposta di Tusk a Cameron. “Per quanto riguarda la governance economica, assicuriamo il pieno rispetto di chi vuole approfondire l’Unione economica e monetaria e di chi no”, si legge nella proposta. Ma “dare le necessarie rassicurazioni alle preoccupazioni degli Stati non-euro, non può costituire un veto né rinviare decisioni urgenti”.

“Stare o non stare insieme, questo il dilemma…”. E’ con una parafrasi dall’Amleto di Shakespeare che il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha annunciato su Twitter di aver pubblicato la proposta per un nuovo rapporto tra Ue e Gran Bretagna inviato alle cancellerie dei 28 in vista di un possibile accordo al vertice del 18 e 19 febbraio.

To be, or not to be together, that is the question… My proposal for a new settlement for #UKinEU https://t.co/w4VSmnbahQ

— Donald Tusk (@eucopresident) 2 Febbraio 2016

 

Londra “non è obbligata a una integrazione politica maggiore”, e per “rinforzare il rispetto della sussidiarietà”, gli Stati membri potranno “interrompere la presa in esame di una proposta legislativa europea se un certo numero di Parlamenti nazionali si oppone”: sono due delle proposte di Tusk a Cameron, nell’ambito del settore “sovranità”, secondo quanto si legge nel testo pubblicato dal Consiglio stesso.

La bozza d’accordo fra Ue e Gran Bretagna proposta e pubblicata da Donald Tusk, contiene “cambiamenti sostanziali” nelle relazioni fra il Regno Unito e Bruxelles. Lo scrive David Cameron in una prima reazione positiva via Twitter, precisando tuttavia che ci sono ancora “cose importanti su cui lavorare” e “dettagli da fissare bene”. Cameron nota inoltre che il testo deve essere vagliato da tutti i governi dell’Ue, ma insiste che “progressi reali” sono stati compiuti nel negoziato sui 4 capitoli indicati dal suo governo.

La Commissione europea propone l’introduzione di un “meccanismo di salvaguardia” per rispondere alle richieste di Londra per un welfare ‘ridotto’ in caso di “afflussi eccezionali” di lavoratori provenienti da altri Paesi Ue, ma questo approccio “dovrà essere ulteriormente approfondito e discusso” a livello di leader europei, secondo quanto sottolinea Donald Tusk nella lettera sulle proposte rivolte alla Gran Bretagna indirizzata ai capi di Stato e di governo dell’Unione.

Salvaguardare i diritti degli Stati membri fuori dalla zona euro ma ‘no’ al veto sulle decisioni dell’Eurozona: è quanto prevede la proposta di Tusk a Cameron. “Per quanto riguarda la governance economica, assicuriamo il pieno rispetto di chi vuole approfondire l’Unione economica e monetaria e di chi no”, si legge nella proposta. Ma “dare le necessarie rassicurazioni alle preoccupazioni degli Stati non-euro, non può costituire un veto né rinviare decisioni urgenti”.