Brexit, euro in rialzo contro la sterlina (ma in ribasso contro il dollaro)

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Il punto. Il Ftse Mib segna +2,13%, il Ftse Italia All-Share +2,07%, il Ftse Italia Mid Cap +1,63%, il Ftse Italia Star +1,80%.  

Mercati azionari europei in netto rialzo: DAX +1,5%, CAC 40 +1,4%, FTSE 100 +1%, IBEX 35 +1,6%.  
Future sugli indici azionari americani al momento in rialzo dell’1,0-1,2 per cento. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -0,01%, Nasdaq Composite +0,38%, Dow Jones Industrial -0,13%.  
In verde Tokyo con il Nikkei 225 a +0,90%. Borse cinesi positive: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +2,20%, a Hong Kong l’indice Hang Seng a +0,93%.  
Euro in flessione contro dollaro. EUR/USD al momento oscilla in area 1,1085. 
Moneta unica in netto rialzo contro la sterlina inglese dopo l’intesa di Bruxelles tra l’Unione Europea e il Regno Unito. EUR/GBP a 0,7817 da 0,7730 venerdì sera. 
Mercati obbligazionari eurozona incerti. 
Il rendimento del Bund decennale rispetto alla chiusura precedente sale di 1 bp allo 0,20%, quello del BTP scende di 4 bp all’1,54%. Lo spread cede 5 bp a 134. 
Avvio di ottava molto buono per i bancari: l’indice FTSE Italia Banche segna +2,5%, l’EURO STOXX Banks +2,2% circa.


Borse asiatiche
Dopo un’ottava in significativo recupero (per quanto chiusa con una seduta in segno negativo), i mercati dell’Asia aprono la nuova settimana con generalizzati guadagni, al traino delle piazze cinesi che sembrano avere gradito la rimozione di Xiao Gang, chairman della China Securities Regulatory Commission (Csrc, l’autorità di controllo dei mercati finanziari cinesi) d al 2013. 
Xiao, che in passato era stato a capo di Bank of China, paga il sell-off abbattutosi sulle Borse di Shanghai e Shenzhen la scorsa estate, con i listini deprezzatisi del 40% in breve tempo sollevando non pochi dubbi su speculazioni e irregolarità che avrebbero contribuito al tracollo. 
Al suo posto è stato nominato Liu Shiyu, chairman di Agricultural Bank of China e già vicegovernatore della People’s Bank of China, l’istituto centrale di Pechino. Le misure introdotte da Xiao per reagire al sell-off secondo diversi operatori di mercato avevano peggiorato ulteriormente la situazione invece di migliorarla. Il risultato è stato un rally del 2,35% per lo Shanghai Composite. Di poco inferiori i guadagni di Shanghai Shenzhen Csi 300 (in progresso del 2,20%) e dello Shenzhen Composite (apprezzatosi del 2,04%), quest’ultima unica piazza in positivo (insieme al Kospi di Seoul) nell’ultima seduta della scorsa ottava. Il trend positivo per la regione è confermato dall’apprezzamento dello 0,80% dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, dopo il guadagno superiore al 4% registrato la scorsa settimana. Ottava che si era chiusa con una seduta mista ma poco mossa per Wall Street (in calo il Dow Jones Industrial Average, in crescita il Nasdaq, invariato l’S&P 500) ma con un ulteriore significativo declino dei prezzi del greggio che invece hanno guadagnato circa l’1,60% sui mercati asiatici, contribuendo a sostenere le Borse. 
A Tokyo è stato dello 0,90% il guadagno del Nikkei 225 con progressi del 3-4% per i due colossi della birra Asahi Group e Sapporo Holdings. 
Bene anche Sharp, apprezzatasi del 3,59% in attesa della decisione, prevista per giovedì, se accettare l’offerta da 659 miliardi di yen (5,26 miliardi di euro) di Hon Hai Precision Industry, l’azienda di Taiwan nota come Foxconn, o preferire l’ennesimo salvataggio (il terzo in tre anni) a opera di Innovation Network Corporation of Japan che ha messo sul piatto 300 miliardi di yen (2,39 miliardi di euro) per la ristrutturazione della conglomerata in crisi. 
Sul fronte macro, la lettura preliminare dell’indice Pmi stilato da Markit/Nikkei ha segnato per il mese in corso un declino a 50,2 punti rispetto ai 52,3 punti del dato finale di gennaio (e dopo i 52,6 punti di novembre e dicembre, in quello che era il livello più alto dal marzo del 2014). Il dato, che resta per il decimo mese consecutivo sopra alla soglia di 50 punti che separa crescita da recessione, si confronta però con il ben più moderato declino a 52,0 punti atteso dagli economisti. A Sydney, l’S&P/ASX 200 ha chiuso con un progresso dello 0,98% mentre è stata sostanzialmente piatta la seduta di Seoul (il Kospi ha limitato il suo guadagno allo 0,01%). 
In positivo anche Hong Kong: avvicinandosi alla chiusura l’Hang Seng guadagnava circa lo 0,80% (performance migliore per l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, in progresso intorno all’1,30%).

 

Borsa Usa
A New York i principali indici hanno chiuso l’ultima seduta della settimana poco mossi. Il Dow Jones ha perso lo 0,13% mentre il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,38%. Invariato l’S&P 500. Nell’arco dell’intera settimana il Dow Jones ha guadagnato il 2,6%, l’S&P 500 il 2,8% il Nasdaq Composite il 3,8%. Si è trattato della miglior ottava da inizio anno. 
L’indice dei prezzi al consumo (CPI) a gennaio è rimasto invariato rispetto al mese precedente mentre è aumentato dell’1,4% su base annua. 
Gli analisti avevano previsto un calo dello 0,1% m/m. Il dato “core” è cresciuto dello 0,3% rispetto al mese precedente registrando il più forte incremento da quattro anni e mezzo. La notizia ha aumentato le probabilità di un aumento dei tassi da parte della Fed.

 

Europa
Le principali Borse europee hanno aperto la prima seduta della settimana in deciso rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna l’1,5%, il Cac40 di Parigi l’1,4%, il Ftse100 di Londra l’1% e l’Ibex35 di Madrid l’1,5%.
In Francia, Markit Economics ha reso noto che il dato preliminare dell’Indice PMI Servizi, nel mese di febbraio, è sceso a 49,8 punti dai 50,3 punti rilevati in gennaio, segnalando una contrazione dell’attività manifatturiera, su livelli minimi da due mesi. L’Indice PMI Composito è sceso a 49,8 punti dai 50,2 punti precedenti. Solo il settore manifatturiero ha evidenziato una crescita modesta, a 50,3 punti dai 50 punti di gennaio.
In Germania Markit Economics ha comunicato che il dato preliminare relativo all’Indice PMI dei servizi di febbraio si è attestato a 55,1 punti poco sopra la lettura precedente pari a 55 punti. La lettura odierna indica una solida espansione dell’attività del settore terziario che compensa il rallentamento della crescita del settore manifatturiero PMI, sceso a 50,2 punti in febbraio dai 52,3 punti di gennaio. L’indice PMI Composito scende a 53,8 punti dai 54,6 punti precedenti, su minimi da sette mesi.

 

Italia
Piazza Affari ha chiuso la scorsa ottava in ribasso per la seconda seduta consecutiva. L’indice Ftse Mib ha ceduto l’1,19% a 16.909,56 punti. 
Negativi i titoli del comparto bancario con il tema della fusione tra Banco Popolare (-3,5% a 7,45 euro) e Bpm (-2,5% a 0,6435 euro) che ha continuato ad occupare le cronache finanziarie. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera i vertici delle due banche starebbero discutendo con la Bce il tema dei crediti incagliati, con particolare riguardo ad un aumento significativo delle coperture dei crediti dubbi nell’arco del piano industriale. 
Vendite anche su Popolare dell’Emilia Romagna (-5,98% a 4,626 euro), Intesa SanPaolo (-2,02% a 2,328 euro) e Unicredit (-3,44% a 3,196 euro). 
Male CNH Industrial (-2,15% a 5,69 euro) in scia ai deludenti conti della rivale americana Deere che ha chiuso l’ultimo trimestre con vendite in flessione del 13%. Seduta negativa anche per FCA che ha lasciato sul parterre il 2,4% a 5,69 euro. 
Mediaset (+3,39% a 3,234 euro) ha svettato sull’indice Ftse Mib di Piazza Affari in scia alle indiscrezioni del rinnovato interesse da parte di Vivendi per Mediaset Premium. 
Il tonfo del petrolio si è fatto sentire soprattutto su Saipem (-4,45% a 0,3307 a euro) e Tenaris (-3,25% a 9,37 euro).

 

I dati macro attesi oggi
Lunedì 22 febbraio 2016
03:00 GIA Indice PMI manifatturiero (prelim.) feb;
09:00 FRA Indice PMI manifatturiero (prelim.) feb;
09:00 FRA Indice PMI servizi (prelim.) feb;
09:30 GER Indice PMI manifatturiero (prelim.) feb;
09:30 GER Indice PMI servizi (prelim.) feb;
10:00 ITA Inflazione (finale) gen;
10:00 EUR Indice PMI composito (prelim.) feb;
10:00 EUR Indice PMI manifatturiero (prelim.) feb;
10:00 EUR Indice PMI servizi (prelim.) feb;
12:00 GB Indice CBI tendenza or dini industriali feb;
14:30 USA Indice Chicago Fed gen;
15:45 USA Indice Markit PMI manifatturiero (prelim.) feb.