Brexit, a Napoli più di 2mila economisti discutono dei nuovi scenari europei

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Oltre 2mila tra economisti, manager, sociologi ed esperti in organizzazione aziendale, provenienti da 50 paesi, 80 sessioni di lavoro, tra cui anche quella sulla Brexit che ne ha sancito, per ora, l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Questi, in sintesi, i numeri della 32a edizione di ‘Egos-Colloquium 2016’, che si svolge per la prima volta in Italia, a Napoli, dal 7 al 9 luglio prossimo. A ispirare la scelta del capoluogo partenopeo come sede di discussione, anche il fascino esercitato dalla teoria dell’antropologo americano Jason Pine relativa a ‘The Art of making do’, l’arte di arrangiare dei napoletani che secondo lo studioso travalicherebbe il semplice ‘tirare a campare’, diventando uan strategia di autodeterminazione per sfuggire, attraverso la creativita’, alle prospettive di una vita precaria offerta dalla economia politica dominante. Il meeting, spiega il professor Riccardo Mercurio, uno dei componenti della Organizing Committee Chairs del Colloquium, “affronta il tema delle smart organisation, che devono sapere coniugare le esigenze dello sviluppo con quelle delle persone. La tecnologia, le risorse materiali, quelle finanziarie, sono oggi da ripensare in rapporto al contributo delle persone”. Al centro degli approfondimenti, le nuove forme di organizzazione che puntano non solo sul lavoro e risultati ma anche sulla partecipazione diffusa e su valori condivisi. Alla preparazione dell’evento ha contribuito l’ateneo Federico II di Napoli, retto da Gaetano Manfredi. Il Colloquium e’ aperto da una lectio magistralis di Hugh Willmott della Cass Business School, di Londra. Quanto alla ricaduta economica e turistica legata alla manifestazione, sono 3mila le presenze previste a Napoli, con 2mila camere occupate nelle principali strutture alberghiere della citta’ con un soggiorno medio di 5 notti, per un totale di 6mila lunch, 10mila coffee-breaks , 6mila cene, oltre a numerose iniziative collaterali.