Borse, l’Asia inizia l’ottava col segno meno

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Il punto della mattinata. Borsa Italia in calo. Il Ftse Italia All-Share segna -1.71%, Ftse All-Share Capped -1.71, Ftse Mib -1.84, Ftse Italia Mid Cap -0.90, Ftse Italia Small Cap -0.69, Ftse Italia Star -0.84, Ftse Aim Italia +0.23.

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta all’insegna della debolezza. Il Dax di Francoforte -1.5%, il Cac di Parigi -1.6, l’Ibex di Madrid -1.7, il Ftse 100 di Londra -1.1.

Tokyo in flessione con il Nikkei 225 che chiude a -1,25%. Borse cinesi in netto calo: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a -1,69%, l’Hang Seng di Hong Kong al momento segna -1,5% circa. Euro stabile contro dollaro poco sotto il massimo dal 15 settembre toccato giovedì scorso a 1,1257. 
Future sugli indici azionari americani in ribasso dello 0,4-0,5 per cento. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -0,57%, Nasdaq Composite -0,63%, Dow Jones Industrial -0,71%.
EUR/USD al momento viene scambiato a 1,1230 circa.

Obbligazionario eurozona in lieve rialzo. Il rendimento del decennale tedesco scende di 2 bp a -0,10%, quello del BTP è stabile all’1,22%. Lo spread sale di 2 bp a 132. Vendite sui bancari in avvio di ottava: l’indice FTSE Italia Banche segna -3,1%, l’EURO STOXX Banks -2,3%.

Forex

Avvio di settimana tranquillo sul mercato dei cambi, le principali coppie di valute non si sono mosse granché. L’USD ha ceduto terreno contro gran parte delle divise G10. Lo yen giapponese ha fatto registrare l’andamento migliore, guadagnando quasi lo 0,20% contro il biglietto verde e portandosi a 100,80. Oltremanica, la sterlina ha ripreso fiato dopo aver ceduto quasi il 4% nelle ultime tre settimane, passando da 1,3445 a 1,2915. Lunedì la coppia GBP/USD si è consolidata intorno a 1,2975.

Ora che la Federal Reserve ha chiarito che non interverrà almeno fino alla fine dell’anno, i più accreditati analisti fanno molta fatica a credere che il biglietto verde possa riuscire a recuperare un po’ di terreno, anche perché ritengono che i prossimi dati in uscita negli USA non indicheranno un miglioramento delle prospettive.
Petrolio 

Dopo essere crollato di circa il 5% venerdì, lunedì i prezzi del greggio si sono stabilizzati, il WTI si muove intorno ai 44,85 USD al barile, mentre l’indice internazionale, il greggio Brent, ha raggiunto quota 46,35 USD. La sensazione è che i prezzi continueranno a essere in balia delle speculazioni su un potenziale congelamento/taglio della produzione da parte dei membri OPEC e non-OPEC. La probabilità di un accordo non è mai stata così elevata, infatti l’Arabia Saudita ha detto che taglierebbe la produzione se altri paesi acconsentissero a un congelamento della produzione. Tuttavia, dopo mesi di tentativi falliti, sembra che il mercato non creda più a un esito positivo. 

Borse asiatiche

Parte male la nuova ottava in Asia. In scia alla negativa seduta con cui si era chiusa la settimana precedente a Wall Street. Le piazze asiatiche perdono significativamente terreno, con la sola eccezione di Sydney (l’S&P ASX 200 chiuderà poi sulla parità), con gli investitori che spostano l’attenzione dalle Banche centrali e iniziano a focalizzarsi sulle presidenziali Usa. Le elezioni si terranno il prossimo 8 novembre ma in serata avrà luogo il primo dibattito televisivo tra i due contendenti Hillary Clinton e Donald Trump.

Il petrolio è in recupero dopo il crollo del 4% con cui aveva chiuso l’ottava precedente per l’evidente scarso progresso nei negoziati tra Arabia Saudita e Iran.

Complessivamente, dunque, la seduta è in tono dimesso per la regione, con l’indice Msci Asia-Pacific (Giappone escluso) in declino di circa lo 0,70% accelerando le perdite rispetto all’apertura.

Sul fronte valutario, il Bloomberg Dollar Spot Index, che monitora la valuta Usa nei confronti delle altre 10 maggiori monete del mondo, è in modesto declino dopo avere perso lo 0,60% settimana scorsa. Lo yen si rafforza di circa lo 0,20% sulla divisa americana e a Tokyo, complice il declino di grandi esportatori come Olympus e Sony (in flessione del 3-4%), il Nikkei 225 segna la peggiore performance della regione e chiude in calo dell’1,25% (poco meglio ha fatto l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dell’1,02%). A Seoul il Kospi registra un declino dello 0,34% al termine degli scambi.
In vista della chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 perdono circa l’1% e poco peggio fa lo Shenzhen Composite. L’Hang Seng di Hong Kong è in calo di circa lo 0,80% (performance sostanzialmente uguale per l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China).

I dati macro attesi oggi
Lunedì 26 Settembre 2016

07:30 GIA Intervento Kuroda (governatore BoJ);

10:00 GER Indice IFO (fiducia imprese) set;

10:00 ITA Vendite al dettaglio lug;

11:00 ITA Bilancia commerciale (non EU) lug;

16:00 EUR Intervento Draghi (presidente BCE) al Parlamento europeo;

16:00 USA Vendite abitazioni nuove ago.