Borse in rialzo dopo la pubblicazione delle minute della Fed

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Il punto. Proseguono in territorio positivo le principali borse europee, dopo che dai verbali della Fed sono emerse divergenti tempistiche tra i membri del Board per un rialzo dei tassi d’interesse.

Dal fronte macro l’inflazione europea ha mostrato di aver reagito a luglio mentre in Gran Bretagna lo shopping ha fatto dimenticare agli inglesi i timori di BrexitTra le variabili macroeconomiche di maggior peso che saranno diffuse nel pomeriggio c’è il Leading indicator degli Stati Uniti (il precedente era 0,3%), che secondo le stime sarà di 0,2%.
L’Euro / Dollaro USA prosegue gli scambi con guadagno frazionale dello 0,29%. L’Oro avanza dello 0,23%. Seduta in lieve rialzo per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che si porta a 46,94 dollari per barile.
Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a 117 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all’1,10%.
Tra gli indici di Eurolandia, giornata moderatamente positiva per Francoforte, che sale di un frazionale +0,46%, trascurata Londra, che resta incollata sui livelli della vigilia, nulla di fatto per Parigi, che passa di mano sulla parità.
Seduta in lieve rialzo per Piazza Affari, con il FTSE MIB, che avanza a 16.568 punti; in lieve aumento il FTSE Italia All-Share, che si porta a 18.202 punti. Guadagni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,27%), come il FTSE Italia Star (0,2%).
Buona la performance a Milano dei comparti Media (+2,83%), Beni personali e casalinghi (+1,10%) e materie prime (+1,09%). Tornano a scendere le Banche (-0,83%).
Tra i best performers di Milano, si distingue Mediaset (+4,04%): secondo Il Sole 24 Ore Vivendi starebbe studiando una nuova proposta su Mediaset Premium da presentare nelle prossime settimane. Bene Cnh Industrial (+2,58%), Azimut (+1,89%) e Prysmian (+1,88%).
Le peggiori performance, invece, si registrano su Banca Popolare di Milano, che perde il 2,25%. Soffre Banco Popolare, che evidenzia una perdita dell’1,28%. Discesa modesta per Mediobanca, che cede un piccolo -0,95%. Pensosa Intesa Sanpaolo, con un calo frazionale dello 0,90%.

Il dollaro ha toccato il minimo delle ultime sette settimane contro un paniere di valute dopo che le minute della Fed hanno mostrato che il numero dei contrari a un rialzo dei tassi nel breve termine è superiore a quello dei favorevoli.

Le minute della riunione di fine luglio del Fomc mostrano che solo alcuni membri votanti del board si aspettano un rialzo dei tassi in tempi brevi, sebbene vi sia generale accordo sulla necessità di più dati prima di una decisione. Diversi esponenti hanno invece detto che un rallentamento nel ritmo delle assunzioni marcerebbe contro un rialzo nel breve termine. Nei giorni scorsi, le parole di alcuni consiglieri hanno riportato in primo piano la questione dell’eventuale stretta monetaria.

Dopo quelli della Fed, si aspettano anche i verbali della riunione della Bce del 21 luglio, dalla quale era emerso che Francoforte è preparata a un nuovo aggiustamento in direzione espansiva della politica monetaria della zona euro in caso le condizioni lo richiedano, ma nell’immediato non sembra predisporsi a farlo.

Borse asiatiche
Dopo la seduta positiva di mercoledì per Wall Street, alla riapertura i mercati asiatici hanno vissuto una giornata contrastata segnata dalle mosse della Federal Reserve (Fed). Il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa contro le altre dieci principali monete, è scivolato ai minimi degli ultimi tre mesi. E, di conseguenza, lo yen è tornato ad apprezzarsi il che non è mai una buona notizia per il Corporate Japan. A Tokyo, il Nikkei 225 ha chiuso con uno scivolone dell’1,55% (performance identica a quella segnata dall’indice più ampio Topix).

Sul fronte macroeconomico, luglio ha segnato per il Giappone il decimo mese consecutivo di declino per le esportazioni (più lunga striscia negativa dai tempi dello scoppio della crisi finanziaria globale). Lo scorso mese l’export del Sol Levante è infatti calato del 14,0% su base annua contro il declino del 13,0% del consensus del Wall Street Journal e ampiamente peggio rispetto al 7,3% registrato in giugno (11,3% la flessione di maggio).

I dati macro attesi oggi

13:30 EUR Verbali BCE;

14:30 USA Indice Philadelphia Fed Manufacturing ago;

14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;

16:00 USA Indice anticipatore (Conference Board) lug;

16:30 USA Intervento Dudley (FOMC, Fed).