Borse caute, guadagna l’oro (+0.38), cala il petrolio (-0.32)

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L’incertezza geopolitica determinata dall’attentato alla metropolitana di San Pietroburgo e più ancora dalle politiche monetarie di Giappone e Europa consigliano cautela agli operatori di borsa. . In proposito, anzi, molto atteso è il discorso che il presidente della Bce Mario Draghi terrà nel pomeriggio a Francoforte (ore 15,30) in occasione del varo del nuovo biglietto da 50 euro.

Nell’attesa i mercati registrano segnali contrastanti. A Milano il Ftse Mib segna -0.22, il Dax30 di Francoforte cede lo 0,03% mentre il Cac40 di Parigi è poco sopra la parità +0.15 e lo stesso il Ftse100 di Londra che segna +0.40%.

Un andamento non dissimile, peraltro, da quello registrato nelle precedenti sedute di New York ( a Wall Street ieri l’S&P 500 ha fatto  -0,16%, il Nasdaq Composite -0,29% e il Dow Jones Industrial -0,06%) e di Tokyo con il mercato sempre in rosso (il Nikkei 225 ha terminato a -0,91%). Non registrate invece le borse cinesi chiuse per festività.

Sul fronte delle monete la coppia Euro/Dollaro è registrata sostanzialmente stabile (1.065), mentre sul mercato delle materie prime l’oro guadagna lo 0.38%. Ancora, seduta in frazionale ribasso per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che lascia, per ora, sul parterre lo 0,32%.

Infine, si registra un lieve arretramento dello spread che resta, tuttavia, a 202 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 2,29%.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio è poco mosso dopo essersi deprezzato dello 0,70% lunedì mentre l’oro segna la terza seduta consecutiva di guadagni.

BORSE ASIATICHE

Alla riapertura settimanale degli scambi, si è detto, sui mercati asiatici l’andamento è di generalizzato declino mentre le Borse di Shanghai, Shenzhen e Hong Kong (come per altro pure quella di Taiwan) rimangono chiuse per la celebrazione della festività di Qingming.

Sul fronte valutario, il Bloomberg Dollar Spot Index è poco mosso ma lo yen guadagna circa lo 0,40% sul biglietto verde dopo essersi apprezzato dello 0,50% nelle precedenti due sedute.

Secondo gli analisti a deprimere la giornata di Tokyo sono stati soprattutto i deludenti dati sulle vendite di auto in Usa (Mazda e Nissan scivolano di oltre il 3% sul listino).

Il Nikkei 225 chiude in flessione dello 0,91% (fa appena meglio l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,82%). Nuovo crollo del titolo Toshiba, che tocca una perdita superiore al 10% in intraday nella peggiore performance dell’indice: secondo la stampa nipponica la conglomerata starebbe trattando nuovi aiuti con le banche dopo che la sua divisione Usa Westinghouse Electric è entrata in Chapter 11.

L’andamento negativo è confermato dal declino intorno allo 0,20% dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso. 
A Sydney la giornata è contrastata per tutti i settori e l’S&P/ASX 200 segna una perdita dello 0,27% al termine delle contrattazioni. 
La Reserve Bank of Australia (Rba), come atteso dagli osservatori, ha lasciato invariati i tassi d’interesse ai minimi storici dell’1,50% raggiunto nell’agosto dello scorso anno.

BORSA USA

Avvio di settimana in ribasso a Wall Street a causa dell’andamento negativo del settore auto e dei dubbi sulle capacità di Trump di approvare le riforme a sostegno della crescita economica. Il Dow Jones ha perso lo 0,06%, l’S&P 500 lo 0,16% e il Nasdaq Composite lo 0,29%.

L’indice Markit PMI manifatturiero a marzo si è attestato a 53,3 punti (stima preliminare 53,4 punti), poco sotto il consensus a 53,5 punti.

Nello stesso mese l’indice ISM manifatturiero è calato a 57,2 punti da 57,7 punti di febbraio. Gli analisti avevano previsto una contrazione a 57,0 punti.

La spesa in costruzioni a febbraio è cresciuta dello 0,8% su mese contro il +1% indicato dal consensus +1,0%. Il dato di gennaio è stato rivisto a -0,4% da -1,0%.

I DATI MACRO

Australia: Rba lascia invariati i tassi ai minimi dell’1,50%

La Reserve Bank of Australia (Rba), come atteso dagli osservatori, ha lasciato invariati i tassi d’interesse ai minimi storici dell’1,50% (livello raggiunto nell’agosto dello scorso anno con una riduzione di 25 punti base). Secondo il board dell’istituto centrale, che ha ripetuto quanto dichiarato già in occasione dei precedenti meeting, il mantenimento è coerente con la crescita sostenibile dell’economia dell’Australia e con il raggiungimento nel tempo dei target d’inflazione.

Giappone: base monetaria cresce del 20,3% in marzo

Secondo i dati diffusi dalla Bank of Japan, la base monetaria del Sol Levante è cresciuta in marzo del 20,3% a 436.263 miliardi di yen. Progresso in ulteriore rallentamento rispetto al 21,4% registrato in febbraio e al 22,6% di gennaio e che si confronta con l’incremento del 23,2% atteso dagli economisti.

Per Harker (Fed) giusti altri due rialzi dei tassi nel 2017

La Federal Reserve dovrebbe andare avanti con i suoi piani che prevedono altri due rialzi dei tassi d’interesse Usa quest’anno, dopo quello deciso dal Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie) nel meeting di 14-15 marzo. Così si è espresso lunedì, parlando presso la University of Pennsylvania, Patrick Harker, presidente della Federal Reserve (Fed) di Philadelphia, ripetendo quanto affermato già in diverse occasioni. “Penso sia la scelta giusta”, ha sottolineato Harker che quest’anno è membro votante del Fomc.

IL CALENDARIO DI OGGI
Martedì 4 Aprile 2017

CINA Mercati chiusi per festività;

10:30 GB Indice PMI costruzioni mar;

11:00 EUR Vendite al dettaglio feb;

14:30 USA Bilancia commerciale feb;

15:30 EUR Intervento Draghi (presidente BCE);

16:00 USA Ordini industriali feb;

16:00 USA Ordini beni durevoli finale feb