Borsa: Piazza Affari gira in positivo, vola Rcs +23%, sprint Unicredit

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Piazza Affari gira in rialzo (Ftse Mib +0,4% a 17.574 punti) dopo oltre mezz’ora di scambi, spinta da Unicredit (+5,73%), che guida la corsa dei bancari e dal decollo di Rcs (+22,75% a 0,56 euro) dopo l’offerta di Cairo (+2,67% a 4,85 euro). Frena invece Mediaset (-0,29%), congelata anche per eccesso di volatilità, dopo uno sprint iniziale nel primo giorno di Borsa dopo l’accordo con Vivendi (-0,95% a Parigi). Debole Ferrari (-1,02%), dopo il taglio della raccomandazione a ‘reduce’ (ridurre il peso del titolo in portafoglio) da parte degli analisti di Kepler. Brillanti Mps (+6,59%), Banco Popolare (+2% teorico), congelata per eccesso di volatilità dopo essere salita oltre il 5%, Ubi (+6,22%), Bper (+5,12%), dopo essere stata anch’essa fermata per eccesso di rialzo, e Bpm (+4,13%). Debole Telecom (-0,34%).

Borse europee in calo in avvio di settimana. Francoforte cede lo 0,4% a 9.583 punti, Parigi lo 0,33% a 4.289 punti e Londra lo 0,1% a 6.197 punti.

Rcs: Cairo, non è Opa ostile,voglio tenere dentro soci – “La nostra e’ un’operazione di mercato, non un’Opa ostile: vogliamo tenere dentro i vecchi soci per beneficiare con me degli eventuali introiti di Rcs, una volta ristrutturata”. Lo ha detto Urbano Cairo, parlando a Radio Anch’io Sport-Radio1 dell’offerta pubblica di scambio tra le azioni di Cairo Communications e quelle di Rcs. “Abbiamo valutato Rcs 770 milioni, che scalati i 90 della vendita Rcs libri a Mondadori fanno quasi 700: il doppio di quanto capitalizza in borsa il gruppo Espresso”.

“Venerdi’ – ha spiegato Cairo – abbiamo fatto un comunicato sull’offerta pubblica di scambio: oggi fare previsioni su come finirà è difficile. Ma voglio dire che non è un’Opa per scalare ma un’ operazione di mercato: vogliamo tenere dentro i vecchi soci”. La valutazione di Rcs, ha aggiunto Cairo, è “di rilievo: se si vede il controvalore, sono 285 milioni, che aggiunti ai 487 milioni di debito del gruppo fanno quasi 770 milioni. Se togliamo i 90 milioni di Rcs libri, già ceduta a Mondadori, si arriva a quasi 700 milioni. Tenete conto che il gruppo l’Espresso, con Repubblica e una rete di giornali locali, capitalizza in Borsa 370 milioni, e senza debiti. A conti fatti, stiamo valutando Rcs quasi il doppio”.

Asia contrastata, Tokyo -0,44%, sprint Shanghai – Borse contrastate in Asia e Pacifico, con la Cina in rialzo dopo dati macroeconomici incoraggianti ed il resto dell’Area in lieve calo. Tokyo (-0,44%), Seul (-0,09%) e Sidney (-0,12%) non ce l’hanno fatta ad aprire la settimana con il segno positivo.

Il rialzo delle quotazioni del rame dovuto all’aumento della domanda in Cina, dove i prezzi alla produzione sono saliti, insieme al greggio, ormai a 40 dollari al barile hanno favorito Shanghai e Shenzhen.

Le Borse cinesi infatti terminano gli scambi con solidi guadagni: l’indice Composite di Shanghai chiude a +1,64%, a 3.033,96 punti, mentre quello di Shenzhen fa meglio e mette a segno un progresso dell’1,99%, a 1.952,48. Quanto ai dati macroeconomici, la Cina ha segnato a marzo una inflazione stabile al 2,3% su base annua, mentre i prezzi alla produzione sono scesi del 4,3%. Secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica, i prezzi al consumo sono calati invece dello 0,4% nella rilevazione mensile.

Piazza Affari gira in rialzo (Ftse Mib +0,4% a 17.574 punti) dopo oltre mezz’ora di scambi, spinta da Unicredit (+5,73%), che guida la corsa dei bancari e dal decollo di Rcs (+22,75% a 0,56 euro) dopo l’offerta di Cairo (+2,67% a 4,85 euro). Frena invece Mediaset (-0,29%), congelata anche per eccesso di volatilità, dopo uno sprint iniziale nel primo giorno di Borsa dopo l’accordo con Vivendi (-0,95% a Parigi). Debole Ferrari (-1,02%), dopo il taglio della raccomandazione a ‘reduce’ (ridurre il peso del titolo in portafoglio) da parte degli analisti di Kepler. Brillanti Mps (+6,59%), Banco Popolare (+2% teorico), congelata per eccesso di volatilità dopo essere salita oltre il 5%, Ubi (+6,22%), Bper (+5,12%), dopo essere stata anch’essa fermata per eccesso di rialzo, e Bpm (+4,13%). Debole Telecom (-0,34%).

Borse europee in calo in avvio di settimana. Francoforte cede lo 0,4% a 9.583 punti, Parigi lo 0,33% a 4.289 punti e Londra lo 0,1% a 6.197 punti.

Rcs: Cairo, non è Opa ostile,voglio tenere dentro soci – “La nostra e’ un’operazione di mercato, non un’Opa ostile: vogliamo tenere dentro i vecchi soci per beneficiare con me degli eventuali introiti di Rcs, una volta ristrutturata”. Lo ha detto Urbano Cairo, parlando a Radio Anch’io Sport-Radio1 dell’offerta pubblica di scambio tra le azioni di Cairo Communications e quelle di Rcs. “Abbiamo valutato Rcs 770 milioni, che scalati i 90 della vendita Rcs libri a Mondadori fanno quasi 700: il doppio di quanto capitalizza in borsa il gruppo Espresso”.

“Venerdi’ – ha spiegato Cairo – abbiamo fatto un comunicato sull’offerta pubblica di scambio: oggi fare previsioni su come finirà è difficile. Ma voglio dire che non è un’Opa per scalare ma un’ operazione di mercato: vogliamo tenere dentro i vecchi soci”. La valutazione di Rcs, ha aggiunto Cairo, è “di rilievo: se si vede il controvalore, sono 285 milioni, che aggiunti ai 487 milioni di debito del gruppo fanno quasi 770 milioni. Se togliamo i 90 milioni di Rcs libri, già ceduta a Mondadori, si arriva a quasi 700 milioni. Tenete conto che il gruppo l’Espresso, con Repubblica e una rete di giornali locali, capitalizza in Borsa 370 milioni, e senza debiti. A conti fatti, stiamo valutando Rcs quasi il doppio”.

Asia contrastata, Tokyo -0,44%, sprint Shanghai – Borse contrastate in Asia e Pacifico, con la Cina in rialzo dopo dati macroeconomici incoraggianti ed il resto dell’Area in lieve calo. Tokyo (-0,44%), Seul (-0,09%) e Sidney (-0,12%) non ce l’hanno fatta ad aprire la settimana con il segno positivo.

Il rialzo delle quotazioni del rame dovuto all’aumento della domanda in Cina, dove i prezzi alla produzione sono saliti, insieme al greggio, ormai a 40 dollari al barile hanno favorito Shanghai e Shenzhen.

Le Borse cinesi infatti terminano gli scambi con solidi guadagni: l’indice Composite di Shanghai chiude a +1,64%, a 3.033,96 punti, mentre quello di Shenzhen fa meglio e mette a segno un progresso dell’1,99%, a 1.952,48. Quanto ai dati macroeconomici, la Cina ha segnato a marzo una inflazione stabile al 2,3% su base annua, mentre i prezzi alla produzione sono scesi del 4,3%. Secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica, i prezzi al consumo sono calati invece dello 0,4% nella rilevazione mensile.