Vendite sulle Borse europee, passate tutte in calo, e soprattutto in Piazza Affari (Ftse Mib -2%), che sta peggiorando ancora con il settore del credito. Il Banco popolare perde il 10% sotto quota 7 euro, Mps, Mediobanca e Bpm oltre il 5%, quasi la stessa soglia del calo di Intesa e Unicredit. Deboli in generale anche gli altri titoli bancari europei ma con ribassi molto meno vistosi: l’unico su questi livelli è quello di Deutsche bank, che cede quasi il 5% a Francoforte (-1,8%).Forte corrente di vendite in Piazza Affari sulle banche, con Banco popolare, Ubi, Bper, Mps, Mediobanca passati in asta di volatilità mentre l’indice Ftse Mib (-1%) che ha girato chiaramente in negativo. Il Banco, sul quale dalla mattinata si sono concentrati gli operatori, cede l’8% a 7,15 euro, Intesa e Unicredit oltre il 3%, Bpm il 2,5%.
Il rischio che le richieste della Bce spingano Bpm e Banco a rinunciare alle nozze penalizza Verona in Borsa, dove il titolo, dopo essere finito due volte in asta di volatilità, cede il 6,3% mentre Bpm ha girato in calo (-0,7%). L’ipotesi uno stop non fa bene neanche ad altre popolari come Bper, in asta di volatilità. ”La mancata fusione sarebbe negativa per il settore bancario italiano perché vorrebbe dire che la vigilanza della Bce non agevola le fusioni e mette in difficoltà quelle banche che necessitano di trovare un partner che ne rafforzi la solidità patrimoniale e la redditività ma sarebbe positiva per Bpm”, commentano gli analisti di Intermonte, convinti che Milano ”sarebbe vista come un takeover target e potrebbero ricevere un ulteriore premio valutativo mentre aumenterebbero le changes per il Banco Popolare di dover fare un aumento di capitale”. Per Equita ”I tempi si sono così allungati” da far pensare che ”la possibilità che la fusione venga fatta è ridotta”
Vendite sulle Borse europee, passate tutte in calo, e soprattutto in Piazza Affari (Ftse Mib -2%), che sta peggiorando ancora con il settore del credito. Il Banco popolare perde il 10% sotto quota 7 euro, Mps, Mediobanca e Bpm oltre il 5%, quasi la stessa soglia del calo di Intesa e Unicredit. Deboli in generale anche gli altri titoli bancari europei ma con ribassi molto meno vistosi: l’unico su questi livelli è quello di Deutsche bank, che cede quasi il 5% a Francoforte (-1,8%).Forte corrente di vendite in Piazza Affari sulle banche, con Banco popolare, Ubi, Bper, Mps, Mediobanca passati in asta di volatilità mentre l’indice Ftse Mib (-1%) che ha girato chiaramente in negativo. Il Banco, sul quale dalla mattinata si sono concentrati gli operatori, cede l’8% a 7,15 euro, Intesa e Unicredit oltre il 3%, Bpm il 2,5%.
Il rischio che le richieste della Bce spingano Bpm e Banco a rinunciare alle nozze penalizza Verona in Borsa, dove il titolo, dopo essere finito due volte in asta di volatilità, cede il 6,3% mentre Bpm ha girato in calo (-0,7%). L’ipotesi uno stop non fa bene neanche ad altre popolari come Bper, in asta di volatilità. ”La mancata fusione sarebbe negativa per il settore bancario italiano perché vorrebbe dire che la vigilanza della Bce non agevola le fusioni e mette in difficoltà quelle banche che necessitano di trovare un partner che ne rafforzi la solidità patrimoniale e la redditività ma sarebbe positiva per Bpm”, commentano gli analisti di Intermonte, convinti che Milano ”sarebbe vista come un takeover target e potrebbero ricevere un ulteriore premio valutativo mentre aumenterebbero le changes per il Banco Popolare di dover fare un aumento di capitale”. Per Equita ”I tempi si sono così allungati” da far pensare che ”la possibilità che la fusione venga fatta è ridotta”