Borsa: l’onda lunga del venerdì nero si abbatte sull’Europa, Milano tocca -4%

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L’onda lunga del venerdì nero non si arresta e prosegue anche nella prima seduta della settimana con i listini europei in profondo rosso trascinati dal tonfo di Tokyo con il Nikkei che ha chiuso a -12,4% registrando la seconda peggior performance dal 1987, anno del famigerato lunedí nero che ha scosso le borse. Così Milano, dopo aver toccato -4%, ora cede il 3,86% scendendo sotto la soglia dei 31mila punti e registra la performance peggiore del Vecchio Continente. Segno meno per Parigi (-2,68%), Francoforte (-2,99%), Londra (-1,7%) e Madrid (-2,8%). A impensierire gli investitori non solo l’acuirsi delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, ma soprattutto lo spettro della recessione dell’economia americana. Sotto il profilo macro il primo banco di prova della settimana sono i dati sull’indice di fiducia Ism servizi americani attesi nel pomeriggio. Poi giovedì arriverà il dato sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e bisognerà capire se questi dati confermeranno o meno la debolezza dell’economia americana che potrebbe portare a una futura recessione.

A Piazza Affari, sul listino principale, al momento nessun titolo è in positivo. Le maggiori vendite sono concentrate sul comparto bancario con Mps che cede il 7%, Bper il 5,8%, Unicredit il 4,5% e Intesa Sanpaolo il 4,6%.

In forte calo il Bitcoin che cede il 15% a 51.649,2 dollari, toccando i minimi da febbraio. Giù anche il petrolio con il Brent ottobre cala dello 0,9% a 76,13 dollari al barile mentre il Wti settembre cede l’1,13% a 72,73 dollari.

Sul fronte dei cambi dollaro/yen a 145,02 ed euro/yen a 156,46, mentre l’euro/dollaro è sostanzialmente invariato rispetto a venerdì (1,091) e si attesta a 1,093. L’indice del dollaro è sui minimi degli ultimi cinque mesi. Poco mosso l’oro che si attesta a 2.450 dollari, in prossimità dei massimi storici.

Il Future sul Dow Jones segna -1,7%, ma mancano ancora molte ore all’avvivo del mercato americano.