Bolloré vuole il 30% di Mediaset, Berlusconi promette battaglia

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Il punto della mattinata Il Ftse Mib segna +0,82%, il Ftse Italia All-Share +0,79%, il Ftse Italia Mid Cap +0,59%, il Ftse Italia Star +0,36%.

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta senza grandi variazioni. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,1%, il Cac40 di Parigi lo 0,2% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,25%. Sulla parità il Ftse100 di Londra. In Germania l’Ufficio di Statistica Destatis ha comunicato che nel mese di novembre l’Indice dei Prezzi alla Produzione è cresciuto dello 0,3% su base mensile a fronte di un incremento atteso dello 0,1%, dal +0,7% della rilevazione precedente. Su base annuale il PPI e’ cresciuto dello 0,1%.

Il rendimento del Bund decennale scende di 1 bp allo 0,28%, quello del BTP sale di 5 bp all’1,87% (+3 bp per il Bono spagnolo all’1,42%). Lo spread sale di 6 bp a 159.

Mediaset (+16,5%) riesce ad aprire dopo una sospensione per eccesso di rialzo. Ieri Vivendi (+0,5% a Parigi) ha annunciato l’intenzione di salire al 30% del gruppo di Cologno Monzese, ovvero alle soglie dell’obbligo di OPA. Fininvest (primo azionista, recentemente salito al 39,775% dei diritti di voto) ha presentato a Consob e Borsa Italiana un esposto per manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate nei confronti del colosso francese. Secondo fonti vicine alla situazione sentite da Reuters, Mediaset potrebbe nel cda odierno prendere in esame l’ipotesi di ritorno in RTI dei giornalisti sportivi e altri dipendenti (circa 100 sui 200 totali) attualmente in Premium, nonchè dei diritti televisivi relativi alla stagione 2017-2018 della Champions League.

In rialzo anche Telecom Italia (+1,7%), che secondo alcuni operatori potrebbe essere utilizzata da Fininvest per difendersi da Vivendi attaccando: i francesi sono i principali azionisti della compagnia telefonica con oltre il 24%. Anche le buone performance di Inwit (+1,7%), Rai Way (+2,1%) ed Ei Towers (+0,7%) sembrano essere collegate alla battaglia per Mediaset. Inwit è infatti controllata da Telecom ed Ei Towers da Sivio Berlusconi: il settore delle torri di trasmissione è strategico e il governo potrebbe agire in difesa dell’italianità dell’infrastruttura. In questa ottica gli analisti di Equita ritengono possibile una fusione Rai Way/Ei Towers.

Bancari Italia in rialzo all’indomani del provvedimento “salvarisparmio” varato in serata dal governo. 
Il FTSE Italia Banche segna +1,5%, EURO STOXX Banks a +0,3%. L’esecutivo ha approvato la relazione al Parlamento che autorizza il governo a ricorrere ad un indebitamento aggiuntivo pari a 20 miliardi di euro da utilizzare in caso di rischi nel settore bancario a tutela dei risparmiatori.

Il dollaro Usa è in moderato progresso nei confronti della valuta nipponica dopo essere calato dello 0,70% nella seduta di lunedì (la moneta Usa si è apprezzata dell’11,6% sullo yen dalla vittoria di Donald Trump alle presidenziali in novembre). 
Sul fronte delle materie prime l’oro è poco mosso mentre il petrolio è in flessione di circa lo 0,30% con gli operatori che iniziano a chiudere le posizioni in vista delle festività natalizie. Tendenza ribassista anche per i metalli industriali, con lo zinco in flessione, per la terza seduta consecutiva, di circa lo 0,50% (il rame aveva invece toccato un declino del 3% lunedì a Londra, ai minimi delle ultime quattro settimane, a causa del maggiore incremento giornaliero in 15 anni per le scorte registrate nei magazzini del London Metal Exchange).

Borse asiatiche

Il Nikkei 225 ha chiuso in progresso dello 0,53% (l’indice più ampio Topix ha invece guadagnato lo 0,21%). Seduta in tono positivo anche per Seoul, con il Kospi in progresso dello 0,17% al termine delle contrattazioni.
Tokyo beneficia però del deprezzamento dello yen in scia alla decisione della Bank of Japan (BoJ), che ha confermato i tassi d’interesse allo 0,10% in negativo dopo averli introdotti a sorpresa nel meeting dello scorso gennaio. Il board dell’istituto centrale nipponico, con sette voti favorevoli e due contrari, ha anche mantenuto il piano di espansione della base monetaria, portato a 80 mila miliardi di yen l’anno (654 miliardi di euro al cambio attuale) nell’ottobre del 2014. 
La BoJ continuerà ad acquistare titoli di Stato in modo da mantenere intorno allo zero il rendimento dei decennali. 
A fronte di volumi complessivamente in calo in vista della fine dell’anno, le piazze cinesi sono in controtendenza rispetto al resto della regione. Shanghai Composite e Shanghai Shenzh en Csi 300 hanno perso infatti lo 0,49% e lo 0,60% rispettivamente. In negativo anche lo Shenzhen Composite, deprezzatosi dello 0,14% al termine degli scambi. 
A Hong Kong l’Hang Seng è in declino di circa mezzo percentuale (fa peggio l’Hang Seng China Enterprises Index che perde intorno all’1%).
Nonostante le generalizzate perdite per i titoli legati alle materie prime, a Sydney l’S&P ASX 200 guadagna lo 0,52% in chiusura, bissando sostanzialmente la performance registrata lunedì.

Borsa Usa

La Borsa di New York ha chiuso la prima seduta della settimana in rialzo nonostante la notizia dell’attentato a Berlino. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,2%, l’S&P 500 lo 0,2% e il Nasdaq Composite lo 0,37%.

Markit Economics ha comunicato la stima flash di dicembre dell’indice PMI dei Servizi: la lettura si è attestata a 53,4 punti in calo dai 54,6 punti del mese precedente, risultando comunque superiore al livello di non cambiamento di 50 punti per il decimo mese consecutivo.

I dati macro attesi oggi
Martedì 20 Dicembre 2016

GIA Riunione BoJ;

07:30 GIA Conferenza stampa Kuroda (BoJ);

08:00 GER Indice prezzi alla produzione nov;

10:00 EUR Bilancia partite correnti ott:

12:00 GB Indice CBI vendite dettaglio/ingrosso dic..