BoJ, prevale l’immobilismo: Yen in rally nella notte

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Il punto della mattinata. Il Ftse Mib segna +1,15%, il Ftse Italia All-Share +1,06%, il Ftse Italia Mid Cap +0,37%, il Ftse Italia Star +0,45%.

Mercati azionari europei positivi. DAX +0,5%, CAC 40 +0,3%, FTSE 100 -0,2%, IBEX 35 +0,9%.

Future sugli indici azionari americani in ribasso dello 0,1% circa. 
Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +0,16%, Nasdaq Composite +0,30%, Dow Jones Industrial -0,09%.

Tokyo in verde con l’indice Nikkei 225 che chiude a +0,56%. Borse cinesi in ribasso: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a -0,53%, a Hong Kong l’Hang Seng segna -1,3% circa.

Euro stabile sul dollaro dopo il rally successivo alla riunione del FOMC di mercoledì. EUR/USD al momento tratta a 1,1095 circa.

Mercati obbligazionari eurozona poco mossi. Il rendimento del Bund decennale è stabile a -0,07%, quello del BTP cede 1 bp all’1,21%. Lo spread scende di 1 bp a 128.

Bancari in netto rialzo in attesa dei risultati degli stress test EBA in programma stasera alle 22:00. Il FTSE Italia Banche segna +2,8%.

Forex
La Banca del Giappone ha optato per un modesto aumento degli stimoli, deludendo gli operatori del mercato che si aspettavano una mossa più audace. In particolare, la BoJ ha deciso di aumentare gli acquisti di fondi indicizzati quotati (ETF) di 2,7 mila miliardi di yen, per un totale di 6 mila miliardi, espandendo il suo programma di prestiti in USD a 24 miliardi di USD. I tassi, invece, sono rimasti invariati al -0,10% (il mercato si aspettava un taglio al -0,15%) ed è stato mantenuto anche il ritmo degli acquisti dei titoli di Stato. Tutto ciò non ha impedito, tuttavia, allo yen di muoversi in forte rally nelle negoziazioni notturne. L’USD/JPY si è mosso fra 102,71 e 105,63, per poi stabilizzarsi intorno a 103,55 all’avvio della seduta europea. L’inclinazione è decisamente negativa per l’USD/JPY, gli operatori hanno iniziato a comprare protezione contro un ulteriore apprezzamento dello yen. Infatti, dopo l’annuncio della BoJ, l’indice sull’inversione di rischio settimanale delta 25 è tornato in territorio negativo, a conferma che ulteriori rialzi dell’USD/JPY sono piuttosto limitati.

In Svizzera, la Banca Nazionale Svizzera ha diffuso i risultati semestrali e la composizione delle riserve in valuta per il secondo trimestre. Per la prima metà del 2016 l’utile della BNS è pari a 21,3 miliardi di CHF, derivante da una plusvalenza pari a 7,6 miliardi di CHF sulle disponibilità in oro e un profitto pari a 13 miliardi di CHF sulle posizioni in valuta straniera. Dopo aver ceduto lo 0,70% nella giornata di giovedì, la coppia EUR/CHF si è consolidata intorno a 1,0855. Il franco svizzero ha proseguito il suo rally contro il biglietto verde, l’USD/CHF ha testato il livello a 0,9771 a Tokyo.

La sterlina britannica è arrivata seconda in termini di prestazioni in Asia, guadagnando lo 0,21% contro l’USD.

Oggi gli operatori monitoreranno il tasso di disoccupazione in Danimarca, nell’Eurozona e in Norvegia; la bilancia commerciale in Turchia; il rapporto sull’inflazione in Spagna, Italia e nell’Eurozona; il PIL in Svezia, Spagna, Canada e USA; il PCE core, l’indice del Michigan, i consumi personali e l’indice dei direttori d’acquisto di Chicago negli USA.

Borse asiatiche
In attesa del nuovo piano di stimolo da 28.000 miliardi di yen (quasi 245 miliardi di euro) del premier nipponico Shinzo Abe, i mercati dell’Asia hanno aperto la seduta con il freno tirato e lo sguardo rivolto alle decisioni della Bank of Japan (BoJ). Ma alla fine, come successo mercoledì per la Federal Reserve e settimana scorsa per la Banca centrale europea, a prevalere è stato l’immobilismo. 

La BoJ ha infatti confermato i tassi d’interesse allo 0,10% in negativo e il mantenimento del piano di espansione della base monetaria, portato a 80.000 miliardi di yen l’anno (quasi 700 miliardi di euro al cambio attuale) nell’ottobre del 2014. Unica novità l’ampliamento dell’acquisto di Etf da 3.300 a 6.000 miliardi di yen (da circa 29 a oltre 52 miliardi di euro) l’anno. E il risultato è stato un rimbalzo dello yen sul dollaro: la divisa nipponica ha sfiorato un apprezzamento del 2% nell’oscillazione più ampia registrata dallo scorso 24 giugno, subito dopo il voto sulla Brexit.

Sul fronte macroeconomico arrivano indicazioni contrastanti per il Giappone: i prezzi al consumo restano stabili a una deflazione dello 0,4% mentre la produzione industriale cresce a sorpresa dell’1,9% mensile. La disoccupazione scende ai minimi del 3,1% registrati già nell’ottobre dello scorso anno e la spesa delle famiglie cala a sorpresa del 2,2% annuo. Dati che si riflettono in un andamento altalenante per la piazza di Tokyo che arriva a perdere anche l’1,5% in intraday. A fine seduta, però, il Nikkei 225 segna un progresso dello 0,56% (decisamente meglio fa l’indice più ampio Topix, apprezzatosi dell’1,20%). A Seoul, il Kospi si muove intorno alla parità per poi perdere lo 0,24% al termine degli scambi.

E in scia a Tokyo altalenante è la performance di tutta l’Asia. L’indice Msci Asia Pacific, Giappone escluso, tocca i massimi di quasi un anno per poi perdere circa lo 0,30% portando comunque intorno all’1% il guadagno nell’ottava e a oltre il 5% nell’intero mese di luglio.

Sul fronte delle materie prime, il petrolio si avvia al più netto declino mensile dell’ultimo anno (intorno al 15% il deprezzamento per luglio) con una nuova seppure moderata flessione. Anche se, come per i mercati azionari, la performance del greggio è altalenante in Asia e intorno alla parità. A circa un’ora dalla chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi sono in flessione di circa lo 0,20% mentre è più vicina alla parità, seppure in negativo, la performance dello Shenzhen Composite.

Più netto il declino Hong Kong, con l’Hang Seng che perde circa lo 0,70% (performance appena migliore per l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China). In positivo invece Sydney, ma l’S&P/ASX 200 limita allo 0,10% il suo guadagno al termine della seduta

Borsa Usa
La Borsa di New York ha chiuso la seduta mista. Il Dow Jones ha perso lo 0,09% mentre l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno guadagnato rispettivamente lo 0,16% e lo 0,30%.

A Wall Street ha dominato il clima di attesa alla vigilia della pubblicazione del dato sul Pil Usa del secondo trimestre.

Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 22 luglio si sono attestate a 266 mila unità, superiori alle attese (260 mila) e al dato rilevato la settimana precedente (252 mila). Il numero totale di persone che richiede l’indennità di disoccupazione si attesta a 2,139 milioni, superiore ai 2,130 milioni attesi.

I dati macro attesi oggi
Venerdì 29 Luglio 2016

GIA Riunione BoJ;

01:30 GIA Inflazione giu;

01:30 GIA Tasso di disoccupazione giu;

01:30 GIA Consumi giu;

01:50 GIA Vendite al dettaglio giu;

01:50 GIA Produzione industriale (preliminare) giu;

07:00 GIA Bollettino economico trimestrale BoJ;

07:00 GIA Nuovi cantieri residenziali giu;

07:30 FRA PIL trim2 (1a stima);

08:00 GER Vendite al dettaglio giu;

08:30 GIA Conferenza stampa Kuroda (BoJ);

08:45 FRA Consumi giu;

08:45 FRA Inflazione (preliminare) lug;

09:00 SPA PIL trim2 (1a stima);

09:00 SPA Inflazione (preliminare) lug;

10:00 ITA Tasso di disoccupazione giu;

10:30 GB Credito al consumo giu;

11:00 EUR PIL trim2 (1a stima);

11:00 EUR Inflazione (preliminare) lug;

11:00 ITA Inflazione (preliminare) lug;

11:00 EUR Tasso di disoccupazione giu;

12:00 ITA Indice prezzi alla produzione giu;

13:00 EUR Risultati stress test EBA;

14:30 USA PIL trim2 (1a stima);

15:45 USA Indice PMI Chicago manifatturiero lug;

16:00 USA Indice fiducia consumatori (Univ. Michigan) (finale) lug.