Saranno i microorganismi che popolano il nostro corpo, considerati non solo nei loro aspetti strettamente biologici, i protagonisti della sedicesima edizione de “Le 2ue culture” di Biogem, quest’anno in programma dal 12 al 15 settembre e intitolata “Animali viventi che si trovano negli animali viventi”, con un diretto omaggio a Francesco Redi. Il meeting arianese, per l’ottava volta insignito della Medaglia della Presidenza della Repubblica, si cala dunque nel mondo della vita estranea, eppure interna al nostro organismo, partendo dal saggio omonimo del grande biologo toscano, tra i primi, nel lontano Seicento, ad affrontare in termini scientifici il tema.
Primo atto di Le 2ue culture 2024 sarà lo scoprimento, alle 16 di giovedì 12 settembre, nel giardino d’ingresso dell’Istituto, di una statua bronzea del Premio Nobel Rita Levi Montalcini che il 14 luglio 2006, in una solenne cerimonia, al cospetto di folte rappresentanze politiche, accademiche e scientifiche, teneva a battesimo Biogem. Un’opera, realizzata dall’artista arianese Marco Dell’Oriente, che sarà inaugurata alla presenza di Piera Levi Montalcini, nipote della celebre Rita e presidente dell’Associazione Levi-Montalcini. Subito dopo, il presidente di allora e di oggi, Ortensio Zecchino, inaugurerà il meeting.
In un continuativo gioco di rimandi tra i due rami del sapere, il primo ospite del convegno sarà, alle 17, monsignor Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Accademia di Teologia e fondatore della “pop theology”. Il vescovo emerito di Noto metterà a confronto personalità eclettiche e all’apparenza lontane tra loro, come Dante Alighieri, Paul Dirac e John Denver. Si entrerà, invece, nel merito biologico del tema con il secondo intervento della giornata, riservato alla professoressa Paola Bonfante, Accademica dei Lincei e per molti anni tra le ricercatrici italiane più citate al mondo, chiamata a relazionare sul ‘plant microbiota’. Sempre il 12 settembre, la prima delle serate de ‘Le 2ue culture’ 2024 vedrà protagonisti Nazzareno Carusi, direttore artistico della speciale sezione del meeting e lo scrittore Maurizio de Giovanni, impegnati in un duetto tra musica e parole ne ‘La sesta napoletana’.
L’esordio di venerdì 13 settembre è riservato alla professoressa Giulia Marchetti che, a partire dalle 16:00, terrà una conferenza dal titolo ‘Resistenza agli antibiotici: quali sfide?’. Seguirà l’etologo Donato Antonio Grasso, con un focus sull’affascinante mondo delle formiche, alla scoperta dell’intelligenza collettiva dei <<più sociali tra gli insetti>>. Il denso pomeriggio di venerdì prevede anche un dibattito sul concetto di vita tra riflessione filosofica e ricerca scientifica, con il chimico Giovanni Villani e la bioeticista Luisella Battaglia, moderati dal professore Mario De Felice, già direttore scientifico di Biogem. Per poi concludersi con il nefrologo Loreto Gesualdo e con i suoi studi sul microbiota e le malattie cronico-degenerative. Nella serata di venerdì torneranno ad esibirsi ad Ariano Irpino il violista Danilo Viola e il pianista Stefano Bezziccheri, solo pochi mesi fa acclamati in un concerto da loro tenuto nell’ambito di ‘Biogem Musica’, rassegna ideata e diretta da Nazzareno Carusi.
Sabato, alle 16,30, un esordio tutto narrativo con il Premio Campiello 2019 Andrea Tarabbia e il suo intervento sulla “letteratura come luogo della complessità”. Seguito dal rigore scientifico della professoressa Maria Gabriella Santoro, che aprirà un focus sui nostri rapporti con i virus e sulle lezioni da trarre storicamente, ma anche sulle sfide a cui prepararsi in futuro. L’invito alla lettura di ‘Vera. E gli schiavi del terzo millennio’, primo volume di un’annunciata trilogia, che segna l’esordio nel romanzo d’autore per la giornalista Carmen Lasorella, intervistata in sala dal collega Marco Demarco, chiuderà la fase pomeridiana, ma non la parentesi letteraria. Anche in serata, infatti, si continuerà sullo stesso registro, con letture scelte da Andrea Tarabbia, commentate al pianoforte dal maestro Antonio Gomena.
Una prospettiva platonica sulla psiche e sulla vita aprirà i lavori dell’ultimo giorno di Le 2ue culture. Un esordio, alle 16,30, ad alto impatto filosofico, grazie al professore Gennaro Carillo. A seguire, spazio alla diplomazia, con l’Ambasciatore Cosimo Risi, che intervisterà il suo collega Umberto Vattani, a lungo prima tra le nostre ‘feluche’, sui più scottanti temi di attualità della politica internazionale. Preludio all’atteso intervento del professore Richard J. Roberts, Premio Nobel per la Medicina del 1993, che spiegherà perché “dovremmo amare gli organismi geneticamente modificati”.
Non meno atteso il commiato del presidente Zecchino, che tirerà le somme dell’edizione di quest’anno e annuncerà il tema principale di quella del 2025.
Al “NobeL” del violino, il Premio Paganini 2023 Simon Zhu, toccherà infine l’onere di catturare, attraverso le note del suo strumento, le emozioni di una platea già nostalgica, ma, al tempo stesso, proiettata al 2025.