Berlusconi apre la ‘corsa al centro’. I ‘totiani’ si contano

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Roma, 2 ago. (AdnKronos) – Il ‘tana libera tutti’ è ormai scattato in casa Forza Italia. Mentre Silvio Berlusconi su Facebook chiede di fermare “queste dichiarazioni -coram populo” (“Basta perdere tempo in chiacchiere e polemiche. Oggi la situazione del Paese è diventata drammatica. Dobbiamo lavorare tutti insieme per salvare l’Italia”, scrive), lo strappo di Giovanni Toti, ancora non formalizzato, ma nei fatti dopo l’, ha dato il colpo finale a un partito già segnato dal sorpasso storico della Lega salviniana del 4 marzo scorso.

“La ‘parabola’ parte dalle ultime politiche”, dice a mezza bocca un big azzurro, che ha vissuto tutte le fasi del movimento nato nel ’94. Annunciando un nuovo coordinamento nazionale a 5 senza Toti, il Cav ha voluto riaffermare la sua leadership, della serie Fi sono io, per ricompattare i suoi, pur correndo il rischio (con l’ennesima scissione interna) di un effetto boomerang, che gli farebbe perdere ulteriori consensi, in vista delle prossime politiche.

Di fatto, è scattata la corsa al centro, favorita proprio dall’implosione forzista, con annesse grandi manovre. I rumors sugli scenari futuri si sprecano. Scende in campo Urbano Cairo? Che farà Carlo Calenda? E Matteo Renzi? A preoccupare i più in questo caldissimo agosto è il Senato, dove i numeri sono stretti e ballerini e il nodo Tav rischia di far saltare il banco.

Una volta ottenuta la rottura, i ‘totiani’ ora scalpitano per staccarsi definitivamente e, pallottoliere alla mano, cercano di capire quanti veramente sono disposti a seguirli in una nuova avventura politica, al seguito del Carroccio. Il nocciolo duro dei fedelissimi del governatore, formato dai deputati Alessandro Sorte, Stefano Benigni, e i senatori Luigi Vitali, Paolo Romani, sta tenendo il conto delle possibili adesioni.

I berlusconiani, che accusano Toti di “voler consegnare il partito nelle mani di Salvini”, scommettono che non ha i numeri per formare nuovi gruppi parlamentari. I ‘totiani’ non si sbilanciano,anzi precisano che “è prematuro parlare ora di gruppi, una questione che si porrà a settembre”, e lavorano per l’exit strategy, pensando ad un’alleanza con la Lega-Fdi e si chiedono cosa faranno “ora e l’ala sudista dopo essere stati sconfessati politicamente da Berlusconi”.

, primo passo per il lancio sul territorio del suo soggetto, ripete che ”non vuole fare un partitino al centro con i cespuglietti ex Dc, ovvero l’Altra Italia”’ e ribadisce la necessità di una ”gamba moderata del centrodestra”, senza svelare cosa intenda fare in Parlamento.