Berlino: Eurozona forte
Inclusa Atene

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a cura di Antonio Arricale Avvio nervoso per le borse europee che falliscono il rimbalzo e oscillano attorno alla parità mentre il petrolio continua a scendere e restano le preoccupazioni sulla Grecia. A Londra il brent aggiorna i minimi dal 2009 a cura di Antonio Arricale Avvio nervoso per le borse europee che falliscono il rimbalzo e oscillano attorno alla parità mentre il petrolio continua a scendere e restano le preoccupazioni sulla Grecia. A Londra il brent aggiorna i minimi dal 2009 perdendo l’1,79% a 52,16 dollari al barile mentre il Wti cede l’1,58% a 49,25 dollari. Milano cede lo 0,5% appesantita dall’Eni (-1,2%). In rosso anche Madrid (-0,50%), Parigi (-0,14%) e Londra (-0,14%) mentre Francoforte azzera i rialzi dell’apertura. Dunque, gli occhi sono puntati soprattutto sulla Grecia, dove nelle elezioni anticipate del prossimo 25 gennaio il partito degli euroscettici Syriza guidato da Alexis Tsipras è accreditato dai sondaggi al primo posto. E gli occhi sono puntati anche sulla Germania, che secondo alcune indiscrezioni di stampa, puntualmente smentite, starebbe studiando una strategia per l’uscita della Grecia dall’euro (Grexit). La Germania non interferirà nella campagna elettorale greca: “Rispettiamo il voto e aspettiamo. Si tratta di una decisione sovrana del popolo greco”, ha detto Seibert, portavoce del governo tedesco, chiarendo l’atteggiamento dell’esecutivo sull’opzione “Grexit” e rispondendo a una delle numerose domande sulle prossime elezioni e sullo scenario di un’eventuale uscita della Grecia dall’euro. Berlino lavora per un’eurozona forte, Atene inclusa, ha chiarito il portavoce. “Il governo tedesco e i suoi partner lavorano per rafforzare l’eurozona nel suo insieme e per tutti i suoi membri, Grecia inclusa”. Per Steffen Seibert, “l’eurozona ha fatto molti progressi, un’unione bancaria, un fondo di salvataggio e la possibilità di ammorbidire l’effetto contagio”. E rispetto a un possibile effetto domino sull’Italia di un’eventuale uscita di Atene, il portavoce ha detto di non voler partecipare a illazioni. “Negli ultimi anni si è lavorato per rafforzare l’eurozona, che ha attraversato difficoltà evidenti. Le difficoltà di alcuni Paesi hanno comportato dei rischi per altri. Abbiamo agito e siamo riusciti dal 2012 a creare dei meccanismi efficaci a creare fiducia e a poter mitigare gli effetti del contagio. Su questo si è fatto un bel passo in avanti”, ha spiegato Seibert. Sollecitato sugli allarmi lanciati da alcuni economisti e politici in Germania proprio relativamente all’Italia nel caso di un Grexit, Seibert ha concluso: “Non sono nella posizione di partecipare a un simposio con degli economisti”. Sulla questione Grecia è intervenuto anche Hollande: chiunque esca vincitore dalle elezioni anticipate in Grecia “dovrà rispettare gli impegni presi dal Paese” con i partner europei, ha detto il presidente francese. Borse asiatiche Borse asiatiche in calo questa mattina con Tokyo che ha chiuso le contrattazioni in ribasso di 3 punti percentuali, Seul ha perso l’1,74%, Hong Kong arretra dell’1,1% mentre Shanghai riesce a limitare i danni oscillando attorno alla parità. La chiusura negativa di ieri a Wall Street ha influito sull’andamento odierno dei mercati azionari asiatici penalizzati dall’ulteriore calo del prezzo del greggio che ha toccato i minimi degli ultimi 6 anni scendendo sotto ai 50 dollari al barile, spingendo ancora una volta al ribasso i titoli del comparto oil. Il clima di sfiducia è stato inoltre alimentato dall’incertezza attorno alle sorti della Grecia che presto andrà al voto. La fine della crisi per il paese ellenico appare per il momento un miraggio e la possibilità dell’uscita dall’euro torna ad essere di attualità con il rischio che la crisi possa estendersi anche agli altri paesi periferici dell’unione. Sul fronte macroeconomico da segnalare che secondo i dati diffusi dalla Bank of Japan, la base monetaria del Sol Levante è cresciuta in dicembre del 38,2% su base annua a 267.401 miliardi di yen, contro il progresso del 36,7% registrato in novembre. La circolazione di banconote è aumentata del 3,6% mentre quella di monete è cresciuta dello 0,7%. Il dato rettificato su base stagionale segna un progresso della base monetaria del 10,3% a 266.233 miliardi di yen. Nell’intero 2014 il progresso della base monetaria è stato pari al 43,2%. In dicembre, in Cina il dato mensile del purchasing managers index (Pmi) nel settore dei servizi stilato da Hsbc/Markit è migliorato ulteriormente, restando ampiamente sopra la soglia di 50 punti che separa espansione da contrazione. Nel mese, infatti, il dato ha segnato una lettura a 53,4 punti contro 53,0 punti di novembre (52,9 punti in ottobre e 53,5 in se ttembre) e a fronte di attese degli economisti per una lettura a 52,8 punti. Borsa Usa A New York i principali indici hanno chiuso la prima seduta della settimana in netto ribasso a causa del crollo delle quotazioni del petrolio. Il Dow Jones ha lasciato sul terreno l’1,86%, l’S&P 500 l’1,83% e il Nasdaq Composite l’1,57%. Vendite su Chevron (-3,93%) e Exxon Mobil (-2,68%). Il Wti ha perso il 5,03% a 50,04 dollari al barile. Nel corso della seduta l’oro nero è sceso sotto i 50 dollari al barile, prima volta da aprile 2009. Coca-Cola +0,04%. Morgan Stanley ha migliorato il giudizio sul titolo del colosso delle bevande a overweight da equal weight. Caterpillar -5,26%. Jp Morgan ha tagliato il rating sul titolo del produttore di macchine movimento terra a underweight da neutral. Ford Motor -3,91%. Le vend ite a dicembre negli Stati Uniti sono cresciute appena dell’1% a 220.671 veicoli, una cifra inferiore alle attese. Fa meglio del previsto invece General Motors (-1,41%). Il gruppo di Detroit ha venduto lo scorso mese negli Usa 274.483 veicoli (+19,3% a/a). Merck +1,5%. Bernstein ha alzato il rating sul titolo del gruppo farmaceutico a outperform da market perform. Morgan Stanley -3,15%. Un dipendente della banca d’affari ha rubato i dati di circa 900 clienti e li ha pubblicati su internet. Cempra +7,25%. Telithromycin, un nuovo antibiotico sviluppato dal laboratorio farmaceutico, ha ottenuto risultati positivi in uno studio clinico in fase III. McDonald’s -1,04%. Il colosso dei fast food ha bloccato la vendita dei nuggets nei 3.100 punti vendita presenti in Giappone. Sabato scorso un cliente a Misawa ha trovato un pezzo di plastica nelle polpette di pollo del gruppo americano. Yahoo -2,07%. Secondo quanto ri porta Reuters, il gruppo internet punterebbe a utilizzare il “tesoretto” incassato dal collocamento di Alibaba per lo shopping e l’obiettivo sarebbe una società attiva nella televisione via cavo. Europa Avvio incerto per le principali Borse europee. Ieri i listini del vecchio continente hanno chiuso in forte ribasso in scia alle preoccupazioni per le sorti della Grecia e al crollo delle quotazioni del petrolio. Il Dax30 di Francoforte, il Ftse100 di Londra e l’Ibex35 di Madrid hanno aperto le contrattazioni in lieve calo. Sopra la parità il Cac40 di Parigi (+0,1%). Italia Il Ftse Mib segna -0,65%, il Ftse Italia All-Share -0,64%, il Ftse Italia Mid Cap -0,60%, il Ftse Italia Star -0,45%. Il listino di Piazza Affari ieri è sprofondato (Ftse Mib – 4,92% a 18.188 punti) in scia alle incertezze politiche in Grecia e al nuovo crollo delle quotazioni del petrolio. L’affondo di Mario Draghi verso un QE europeo su larga scala ha continuato a farsi sentire sull’euro, scivolato ai minimi a quasi 9 anni contro il dollaro sotto la soglia di 1,20. Forti vendite sui titoli del comparto energetico, in particolare su Eni che ha mostrato un tonfo dell’8,36% a 13,37 euro. A pesare sul titolo, oltre al nuovo ribasso del petrolio, anche la bocciatura da parte degli analisti di Citigroup che hanno tagliato il giudizio a sell dal precedente neutral, abbassando il target price a 13 euro da 16,50 euro. Profondo rosso anche per Enel, che è scivolata con un –6,46% a 3,442 euro, e per gli altri titoli del settore oil: Saipem ha mostrato una contrazione del 4,78% a 8,36 euro, mentre Tenaris ha perso il 5,39% a 11,76 euro. In profondo rosso anche il comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto il 4,32% a 9,855 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 4,92% a 5,305 euro, Intesa SanPaolo il 5,94% a 2,308 euro, Mediobanca il 4,37% a 6,565 euro, Ubi Banca il 5,83% a 5,73 euro, Unicredit il 6,62% a 5,075 euro. In decisa controtendenza Luxottica (+0,99% a 45,76 euro) che in mattinata ha toccato i massimi storici a 47,24 euro. L’azione del gruppo di occhialeria ha beneficiato della debolezza dell’euro nei confronti del dollaro che avvantaggia l’export negli Stati Uniti.


I dati macro attesi oggi Martedì 6 gennaio 2015 02:45 CINA Indice PMI servizi HSBC dic; 08:45 FRA Indice fiducia consumatori dic; 09:15 SPA Indice PMI servizi dic; 09:45 ITA Indice PMI servizi dic; 09:50 FRA Indice PMI servizi (finale) dic; 09:55 GER Indice PMI servizi (finale) dic; 10:00 EUR Indice PMI composito (finale) dic; 10:00 EUR Indice PMI servizi (finale) dic; 10:30 GB Indice PMI servizi dic; 15:45 USA Indice Markit PMI servizi (finale) dic; 16:00 USA Indice ISM non manifatturiero dic; 16:00 USA Ordinativi industriali nov.