Bee-Kaeser, test sul miele prodotto in città per monitorare la qualità dell’aria

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Piombo, cromo, nichel e cadmio: del tutto assenti o comunque sotto la soglia di pericolosità nel miele prodotto in 20 città italiane, tra cui Milano, Torino, Bologna, Napoli, Palermo e Prato. Segno che la qualità dell’aria, almeno sotto il profilo dei metalli pesanti, non desta troppe preoccupazioni. Realizzato l’anno scorso, ma con un solo prelievo in ogni postazione, il progetto Bee-Kaeser condotto dalla startup romagnola Beeing, insieme a Kaeser e al dipartimento di Agraria dell’Alma Mater di Bologna, ha preso le api come bioindicatori dell’ambiente urbano, analizzando le sostanze contenute nel miele da loro prodotto. Per ora ha solo “valore dimostrativo- precisa il ricercatore Claudio Porrini- abbiamo analizzato questi 20 campioni e l’80% dei dati sono al di sotto dei limiti, quindi possiamo essere tranquilli”. In nessun miele delle 20 citta’ sono stati trovati piombo e cromo. Di cadmio si e’ trovato traccia nel prelievo di Palermo, il nichel a Cuneo e Brisighella, ma comunque sempre in quantita’ non pericolose. “Ci sta- commenta Porrini- perche’ i metalli pesanti sono elementi che non si degradano e quindi possono essere prodotti in alcune zone e spostati altrove dai venti o dalle piogge”. Anche a Bologna “i dati sono medio-bassi, migliori rispetto ad altre zone”, riferisce il ricercatore. L’obiettivo ora e’ mettere in piedi un progetto di ricerca piu’ strutturato, unendo le forze a Legambiente che l’anno scorso ha avviato un’iniziativa simile negli orti urbani di Bologna, Milano e Potenza. L’idea e’ dunque quella di realizzare uno studio unico, non piu’ in 20 citta’ ma in cinque (aggiungendo Torino e Roma alle tre coinvolte da Legambiente) con una raccolta di dati ripetuta nel tempo. “Stiamo predisponendo il progetto successivo e cercando i vari sponsor”, conferma Porrini.