Bce, “Il vero banco di prova per l’inflazione sarà il 2025″

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Roma, 10 ott. (askanews) – Per la Bce “guardando avanti un approccio di graduale rimozione della restrizione monetaria sarà appropriato, se i dati che perverranno risulteranno in linea con le previsioni di base. Al tempo stesso, va mantenuta l’opzionalità riguardo alla velocità dell’aggiustamento”. Perché “da un lato se i dati dovessero indicare una sostenuta accelerazione nella velocità della disinflazione o un rallentamento consistente della velocità della ripresa economica, un ritmo di aggiustamento più rapido sarebbe opportuno”. E specularmente, nella situazione opposta sarebbe invece opportuno un approccio più lento. Sono le considerazioni per le mosse a venire proposte dal capo economista della Bce, Philip Lane in occasione del consiglio direttivo che si è svolto l’11 e 12, secondo i verbali pubblicati oggi.

Contiene una frase indicativa, sul fatto che “il vero banco di prova” per la rotta monetaria sarà vedere cosa accadrà nel 2025.

Nelle settimane più recenti sono lievitate le aspettative, alimentate da esponenti della stessa Bce, che al Consiglio della prossima settimana (16-17 ottobre) possa essere operato un nuovo taglio dei tassi di interesse, in particolare a seguito dei nuovi cali dell’inflazione e dei segnali di indebolimento dell’economia. Ma negli ultimissimi giorni i rialzi dei prezzi del petrolio hanno apportato un nuovo elemento che potrebbe creare ulteriori discussioni.

Secondo i verbali diffusi oggi, a inizio settembre i componenti del Consiglio “concordavavano ampiamente sul fatto che un approccio di graduale rimozione del freno monetario sarebbe stata appropriata se i dati si fossero rivelati in linea con le previsioni”. Al tempo stesso però è stato sottolineato che restava necessaria la cautela, perché al momento non si era ancora in grado di “cantare vittoria” sull’inflazione, visti anche i lievi ritocchi a rialzo delle previsioni sull’inflazione di fondo e la recente risalita dell’inflazione nei servizi.

Secondo il consiglio Bce “il vero test sarà nel 2025 – avvertono i verbali – quando diventerà più chiaro se la crescita salariale sarà rallentata, se la produttività si sarà ripresa e se il trasferimento dei rialzi del costo del lavoro sarà stato moderato abbastanza da mantenere contenute le pressioni sui prezzi”.