Bce, finalmente il giorno della svolta?

in foto l'Eurotower (Imagoeconomica)

Oggi dovrebbe essere il giorno di svolta, seppure ben oltre il limite di tempo che gli operatori avevano ipotizzato per un cambiamento di verso e di passo. È riferito al termine entro cui la Bce avrebbe già dovuto continuare a far procedere in discesa l’andamento dei tassi. Tanto per tutto quanto concerne il loro adeguamento alle nuove condizioni dell’ economia della Ue. Va da sé che con essa si muoverebbe anche buona parte di quella del resto del mondo. È bene precisare che tra non molto la stessa procedura dovrebbe essere adottata dalla Fed negli Usa, dove buona parte dei fondamentali dell’apparato produttivo e, più in generale, del sistema socioeconomico, sono sostanzialmente diversi da quelli del Vecchio Mondo. La decisione di una discesa del tasso dell’euro, come quella del dollaro, non è da dare assolutamente per scontata. Né lo è l’eventuale portata della sua grandezza. Al momento, ciò che tiene con l’animo sospeso gli operatori economici, soprattutto quelli europei, è se l’ accenno dato dalla Bce a giugno sia realmente l’inizio di un nuovo corso. Di genere finanziario, del tipo di quello messo in moto per accompagnare la ripresa, o meglio, i tentativi che saranno fatti in quella direzione. In buona sostanza ciò che interessa all’intero mondo della produzione è conoscere a che punto è la notte. Solo in tal modo potranno essere scadenzati nel tempo comportamenti efficaci con un’alea di rischio definibile ancora entro la norma. Comportamenti diversi non potranno essere paragonati se non a giochi d’azzardo. Di essi è già da un pezzo che non si avverte la mancanza, anzi molto spesso è necessario che si inizi a fare largo per mettere da parte quelli già in uso. Per ora è necessario fare attenzione alle notizie che arriveranno da Francoforte in giornata, evitando di legare il carro avanti ai buoi. Oltretutto porta male.