Barilla, acquisto di 900mila tn di grano duro in 3 anni: tra le regioni coinvolte anche la Campania

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Assicurare la disponibilità e la qualità del grano duro migliorando il livello delle produzioni locali, aumentare la redditività delle aziende agricole e ridurre l’impatto ambientale grazie alla adozione di pratiche sostenibili: questi, in sintesi, i punti centrali dei nuovi contratti di coltivazione del grano duro stipulati dal gruppo Barilla con gli agricoltori italiani per le campagne agrarie 2016-2019 e presentati oggi a Bologna presso la sede della Regione. L’azienda di Parma, leader mondiale del mercato della pasta, si è impegnata ad acquistare nei prossimi tre anni ben 900mila tonnellate di grano duro italiano. I nuovi contratti di coltivazione, che rappresentano il 40 per cento del grano acquistato in Italia dalla Barilla, prevedono un investimento totale da parte del gruppo di Parma di 240 milioni di euro (80 milioni ogni anno). L’intesa riguarda oltre 50 fornitori pari a 5mila aziende agricole per una superficie destinata alla coltivazione di grano duro di alta qualità pari a 65mila ettari, il 6 per cento di quella nazionale. Le regioni coinvolte dall’accordo sono: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania e Puglia. Le varietà di grano duro alta qualitA seminare sono l’Aureo, lo Svevo e il Pigreco. Questo contratto pluriennale garantirà alle imprese agricole di accedere ai finanziamenti del Mipaaf per un importo stanziato di 10 milioni di euro e di avere una migliore redditività : in media del 25 per cento superiore ai contratti standard grazie anche agli incentivi legati ad una produzione di qualità maggiore.