Bank of Japan
lascia i tassi invariati

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A cura di Antonio Arricale L’economia giapponese ha continuato il suo trend di ripresa moderata”. Così Bank of Japan a conclusione della A cura di Antonio Arricale L’economia giapponese ha continuato il suo trend di ripresa moderata”. Così Bank of Japan a conclusione della riunione di politica monetaria che lascia i tassi d’interesse invariati nel mentre ribadisce che acquisterà ogni anno asset per 80 bilioni di yen. Una decisione che non lascia sorpresi poiché attesa dalla maggior parte degli economisti. Il commento del BOJ non ha fatto più riferimento agli effetti dell’aumento delle imposte che sembrano esser stati in qualche modo “digerite” dal sistema economico giapponese. La banca centrale ha segnalato che l’economia giapponese abbia finalmente superato la mossa del governo di aumentare l’IVA. In particolare, la banca centrale nipponica ha rimosso per la prima volta il suo riferimento per l’aumento delle tasse dalla lingua principale nella sua valutazione economica mensile. Borse asiatiche Borsa nipponica positiva questa mattina. Il Nikkei ha fatto registrare un rialzo di poco superiore al punto percentuale che ha spinto i prezzi in chiusura a 18199 punti, nuovi massimi da oltre 7 anni e mezzo. In attesa del prossimo meeting europeo tra la Grecia ed i propri creditori sembra farsi strada tra gli addetti ai lavori l’ipotesi di una possibile soluzione che alla fine possa accontentare tutti evitando l’uscita del Paese ellenico dall’Euro. Tra le altre principali piazze azionarie asiatiche soltanto Hong Kong era aperta, tra l’altro per mezza giornata, con l’indice Hang Seng apparso in crescita dello 0,2%. Chiusa per la festività del nuovo anno lunare Shanghai così come sono rimaste chiuse per festività Seoul, Taiwan ed il Vietnam. Senza sorprese, la Bank of Japan (BoJ) ha confermato le sue politiche monetarie, evidenziando un miglioramento della congiuntura economica del Sol Levante nonostante di fatto l’abbandono del target d’inflazione al 2% (per lo meno nell’immediato), dopo che il mese scorso il target per il 2015 era stato rivisto dall’1,7% all’1%. Ancora una volta, nell’ultima due giorni del board dell’istituto centrale nipponico sulle politiche monetarie, la conferma del piano di quantitative easing (riacquisto di asset per 80.000 miliardi di yen, pari a 588 miliardi di euro, l’anno) è stata approvata con otto voti favorevoli e uno contrario. Secondo la BoJ il Paese sembra aver alla fine superato lo choc legato all’incremento della tassa sui consumi in vigore da ormai quasi un anno. Borsa Usa Wall Street ha chiuso la seduta in moderato rialzo dopo il lungo weekend di festività legato al Washington’s Birthday. L’indice Dow Jones ha guadagnato lo 0,16% a 18.047,58 punti, l’S&P500 è salito dello 0,16% a 2.100,34 punti mentre il Nasdaq ha mostrato un progresso dello 0,11% a 4.899,27 punti. Deludenti invece i dati macroeconomici pubblicati in giornata. La Federal Reserve di New York ha comunicato che l’indice Empire State Manufactoring (che misura l’andamento dell’attività manifatturiera di New York) si attesta nel mese di febbraio a 7,78 punti in calo rispetto ai 9,95 punti di gennaio e inferiore alle attese degli analisti fissate su un indice pari a 8,50 punti. Un valore al di sopra dello zero indica comunque che l’economia d el settore manifatturiero dello stato di New York è in via di miglioramento. L’Indice del Mercato Immobiliare NAHB si e’ attestato nel mese di febbraio a 55 punti. Il dato risulta inferiore alle attese degli analisti e alla rilevazione precedente, fissate rispettivamente su un indice pari a 58 punti e 57 punti. Europa Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,4%, il Cac40 di Parigi lo 0,6%, il Ftse100 di Londra lo 0,3% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,8%. Secondo indiscrezioni Atene oggi potrebbe chiedere una estensione di sei mesi dell’accordo sui prestiti con la zona euro. Chiusura mista, invece, ieri, per le principali piazze finanziarie europee. A Francoforte il Dax ha terminato la seduta in ribasso dello 0,25% a 10.895,62 punti, mentre il Ftse 100 di Londra ha fermato le lancette a 6.898,13 punti, mostrando un progresso dello 0,60 per cento. Poco sopra la parità la chiusura della Borsa di Parigi con il Cac40 che si è fermato a 4.753,99 (+0,04%). Italia Il Ftse Mib segna +1,11%, il Ftse Italia All-Share +1,05%, il Ftse Italia Mid Cap +0,64%, il Ftse Italia Star +0,49%. Piazza Affari ha chiuso, ieri, in rialzo all’indomani del nulla di fatto uscito dalla riunione dell’Eurogruppo. Non è stato ancora trovato un accordo sul debito ellenico e ieri Bruxelles ha lanciato un ultimatum alla Grecia: accettare l’estensione del suo piano di finanziamento entro venerdì. Il braccio di ferro tra Atene e i Paesi dell’Eurozona è proseguito con il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, che ha dichiarato che ora è tutto nelle mani della Grecia. Sulla stessa linea il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble. Dura la reazione del premier ellenico, Alexis Tsipras, che ha fatto sapere che la Grecia non accetta le condizioni e gli ultimatum dell’Eurogruppo. Nonostante il nulla di fatto sulla questione greca, a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,47% a 21.266 punti. Brillante Saipem (+4,40% a 9,125 euro) che nel 2014 ha visto il ritorno alla redditività e una riduzione a sorpresa dell’indebitamento. L’esercizio si è chiuso con una perdita netta di 230 milioni di euro, su cui però hanno pesato svalutazioni per 410 milioni di euro nel quarto trimestre. Non considerando queste poste straordinarie, il risultato netto adjusted è stato positivo per 180 milioni di euro. Più contenuta la performance della controllante Eni che ha mostrato un rialzo dello 0,19% a 15,72 euro. Contrastate le banche con Banco Popolare (+1,40% a 12,95 euro), Popolare di Milano (+1,20% a 0,796 euro), Intesa SanPaolo (+1,71% a 2,84 euro) e Ubi Banca (+1,13% a euro) che hanno chiuso in territorio positivo. Le vendite hanno invece prevalso su Mps (-0,39% a 0,507 euro) e Mediobanca (-0,24% a 8,065 euro). Balzo di Telecom Italia (+4,20% a 1,04 euro) con il ritorno d’attualità dell’ipotesi di una fusione tra Wind e 3Italia. Il titolo non è lontano dai massimi a quasi 4 anni toccati il mese scorso a 1,049 euro.


I dati macro attesi oggi Mercoledì 18 febbraio 2015 GIA Riunione BoJ; 10:30 GB Tasso di disoccupazione gen; 10:30 GB Variazione n° disoccupati gen; 10:30 GB Verbali BoE; 14:30 USA Licenze edilizie gen; 14:30 USA Nuovi cantieri residenziali gen; 14:30 USA Indice prezzi alla produzione gen; 15:15 USA Produzione industriale gen; 20:00 USA Verbali Fed.