“Nel corso del 2016 Banco di Napoli Intesa San Paolo ha concesso finanziamenti per 6,5 miliardi al Sud, dei quali il 40%, 2,5 miliardi, in CAMPANIA. Il denaro c’e’, ma da solo non basta. Bisogna investire sulla qualita’ e sulla formazione”. Cosi’ Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli, a margine di “Industria 4.0, la nuova rivoluzione industriale”, seconda giornata di celebrazione per il centenario dell’Unione Industriali di Napoli, presso il polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio. “L’industria 4.0 – prosegue – e’ un’opportunita’ da non perdere, ma per coglierla appieno va integrata con una visione complessiva che riguarda l’ampliamento delle dimensioni produttive delle imprese, l’affaccio verso i mercati internazionali, un’effettiva digitalizzazione e l’utilizzo dell’on-line. Solo cosi’ noi potremo fare dell’economia meridionale un qualcosa che possa essere realmente produttivo in termini di ricchezza e di creazione di posti di lavoro. La mia preoccupazione e’ che quest’opportunita’ rischi di essere confinata solo nell’ambito tecnologico e si perdano le sfide non ancora comprese del mezzogiorno che deve interrogarsi su che cosa vuole vendere e a chi deve venderlo: la scala e’ di competizione mondiale, mentre l’economia industriale pare rivolta al mercato interno. Sulla formazione – conclude Guido – Banco di Napoli ha un’offerta, in accordo con Confindustria, che dal punto di vista finanziario e’ la piu’ completa, con i sistemi di rating evoluti, fino alla possibilita’ di avere strumenti finanziari flessibili col finanziamento del 100% dell’investimento”.