Banche, nuove sofferenze in calo: nel 2017 ai livelli pre-crisi. Si riduce la forbice Nord-Sud

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Il calo del tasso di nuove sofferenze registrato nel 2015 si rafforzerà nel corso dei prossimi due anni, portandosi nel 2017, nel comparto relativo alle imprese industriali, al di sotto dei livelli registrati prima della crisi. E’ quanto emerge dai risultati dell’Outlook sulle nuove sofferenze delle imprese italiane di Abi e Cerved. La ricerca elabora stime e previsioni dei tassi di ingresso in sofferenza delle società non finanziarie per classe dimensionale.

A livello complessivo, sulla base delle stime di Abi e Cerved, il tasso di ingresso in sofferenza delle società non finanziarie è atteso in calo dal 3,7% del 2015 al 3% del 2016, per diminuire ulteriormente al 2,4% alla fine del 2017: il valore minimo dal 2009 anche se ancora superiore rispetto al livello pre-crisi (1,7%).

Le stime per fascia dimensionale delle imprese indicano che, tra il 2015 e il 2017, i miglioramenti saranno diffusi ma più accentuati per le imprese di minore dimensione: le piccole imprese vedranno una riduzione dei tassi di entrata in sofferenza dal 3,2% all’1,9% (-1,3 punti percentuali) e le micro-imprese dal 4% al 2,5% (-1,5 punti percentuali). Le medie e le grandi imprese continueranno a evidenziare tassi più bassi (rispettivamente 1,4% e 0,9% nel 2017), ma i miglioramenti saranno meno marcati (-1,2 punti per le medie e -0,9 punti percentuali per le grandi). Il divario dimensionale fra micro-imprese e grandi imprese passerà, quindi, dagli attuali 2,2 agli 1,6 punti del 2017.

Dal punto di vista settoriale, le rilevazioni di Abi e Cerved indicano che nell’industria le nuove sofferenze sono attese nel 2017 a livelli molto vicini a quelli pre-crisi: il tasso è previsto, infatti, all’1,9% e solo un decimale in più rispetto al 2008. Per le microimprese industriali i tassi saranno superiori a quelli pre-crisi, mentre le nuove sofferenze di piccole, medie e grandi società manifatturiere sono previste a livelli inferiori a quelli del 2008.

Nel settore delle costruzioni è atteso un deciso miglioramento (i tassi passeranno dal 5,8% del 2015 al 3,9% del 2017) anche se i livelli pre-crisi resteranno distanti. Il tasso nei servizi scenderà al 2,1% (dal 3,5% del 2015) restando tuttavia superiore al 2008 di 0,6 punti percentuali.

A livello geografico, i modelli previsionali mostrano un restringimento dei divari territoriali con miglioramenti nel Centro e nel Mezzogiorno più marcati di quelli delle imprese del Nord. Nonostante queste diffuse riduzioni, le imprese del Nord Est e del Nord Ovest resteranno le meno rischiose (con tassi dell’1,8% e dell’1,9% rispettivamente) mentre quelle del Centro e del Mezzogiorno resteranno quelle più a rischio (2,8% e 3,6% rispettivamente). In nessuna delle quattro aree geografiche le sofferenze scenderanno al di sotto dei livelli pre-crisi.