Banca Regionale di Sviluppo: dopo un anno in perdita l’istituto torna all’utile

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La Banca Regionale di Sviluppo (nuova denominazione della Banca Popolare di Sviluppo) ha approvato i risultati preliminari del bilancio 2015. L’utile di esercizio, al lordo delle imposte, è pari a 34 mila euro. Nel 2014 si era registrata una perdita di 19,8 milioni. “I numeri confermano l’efficacia della strategia di risanamento voluta dal Consiglio d’amministrazione” afferma la banca, che è presieduta dall’imprenditore Carlo Pontecorvo. “Il risultato gestionale va considerato al netto delle rettifiche di valore su crediti e sulle altre operazioni finanziarie pari, complessivamente, a 2,2 milioni di euro“.

Il 27 novembre 2015 l’Assemblea dei soci della Bps ha deliberato la trasformazione della Banca in società per azioni, con la nuova denominazione di “Banca Regionale di Sviluppo SpA“. Il 23 dicembre 2015, l’Autorità di Vigilanza ha autorizzato il nuovo statuto. L’ Assemblea ha deliberato un aumento di capitale per 30 milioni di euro riservato ai soci e per il quale investitori campani di primario rilievo hanno formalmente manifestato l’interesse a sottoscrivere una quota dell’inoptato sino a 15 milioni di euro. L’aumento di capitale è stato ampiamente condiviso dalla stragrande maggioranza dei soci (più del 98% del capitale), che ha deciso di non esercitare il proprio diritto di recesso. Al 31 dicembre 2015, l’esposizione verso la clientela risulta pari a 283 milioni di euro (295 milioni al 2014) mentre la raccolta diretta da clientela è di 256 milioni di euro (301 milioni al 2014). Al netto di rettifiche su crediti, per complessivi 67,3 milioni di euro, gli impieghi verso clientela si attestano a 215 milioni di euro. La percentuale di copertura dell’intero portafoglio crediti sale al 23,8% (22,3% nel 2014), mentre quella riferita ai crediti deteriorati è al 58% (60% nel 2014) e quella delle sofferenze al 67,5% (69,5% nel 2014).