Banca del Sud, Banco Napoli al 19,5%
Daniele Marrama eletto presidente

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Daniele Marrama, presidente della Fondazione Istituto Banco di Napoli, succede a Giulio Lanciotti alla guida della Banca del Sud. L’avvicendamento ai vertici dell’Istituto di Credito arriva Daniele Marrama, presidente della Fondazione Istituto Banco di Napoli, succede a Giulio Lanciotti alla guida della Banca del Sud. L’avvicendamento ai vertici dell’Istituto di Credito arriva dopo la scelta della Fondazione di aumentare la partecipazione che passa dal 15% al 19,5%. «L’idea che ci guida – ha spiegato Marrama all’atto dell’insediamento – è quella di cambiare il concetto di Banca com’è tradizionalmente concepito: si può fare una banca e bene, aiutando allo stesso tempo il territorio a crescere. Bisogna uscire dalla logica dell’individualismo spinto per contribuire a determinare il bene di una comunità». Un processo in linea con l’investimento iniziale della Fondazione che sin dall’inizio aveva creduto nella nuova realtà. L’obiettivo ora è quello di provare a sviluppare un modello di istituto che possa essere ancor più vicino al tessuto sociale e produttivo della regione. Sino ad oggi la banca si è trovata a operare e crescere nella fase economica più difficile per il Paese, la Campania e il Mezzogiorno «L’idea di fondo è di rafforzare l’identità di Banca del Sud come istituto del territorio. Una banca che – ha proseguito Marrama – guarda negli occhi i suoi clienti, ne valuta le iniziative imprenditoriali sulla base del contatto, della qualità dell’idea e non, come capita nella maggior parte delle realtà creditizie, limitandosi a inserire dati in un pc, attendendo esiti senz’anima». Nel nuovo cda siederanno, assieme al neo-Presidente Daniele Marrama, il vicepresidente Valter Lozza e i consiglieri Fortuna Fiore, Vito Squicciarini, Luigi Maria Caretti, Sergio Longo, Sossio Del Prete, Francesco Di Muro, Francesco Testa, Antonello Caretti e Marco Pochetti. Riconfermato, poi, alla carica di presidente onorario il professor Adriano Giannola. A ricoprire il ruolo di amministratore delegato sarà invece Aldo Pace, già direttore della Fondazione. A lui viene demandato il compito di traghettare l’Istituto creditizio verso una nuova fase che vedrà il Cda ridurre i propri membri da 12 a 9 e la trasformazione della figura dell’Ad in quella di direttore generale. «Un processo di razionalizzazione – ha concluso Marrama – che vuole essere il primo segnale di una realtà che ha la capacità di ridisegnarsi in favore dei propri clienti».