Balletto, Napoli cerca nuove stelle
Al via casting per Don Chisciotte

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Se ne parlava da tempo, si era a conoscenza delle sole due date delle audizioni pubbliche del 16-17 maggio prossimi, c’era un gran vociare mediatico ed il consueto toto-nomi sulle Se ne parlava da tempo, si era a conoscenza delle sole due date delle audizioni pubbliche del 16-17 maggio prossimi, c’era un gran vociare mediatico ed il consueto toto-nomi sulle guest star della terza edizione del progetto Danza & Professione diretto Sergio Ariota e, finalmente, si è aperto il sipario con un boom di comunicati stampa su social network, stampa nazionale e passaparola internazionale. Maria Grazia Garofoli e Giuseppe Picone saranno le stelle di un progetto didattico senza eguali nel panorama coreutico formativo nazionale. Due personaggi dievidente fama internazionale, volti noti rispettivamente del Teatro dell’Arena di Verona e dell’American Ballet Theatre, oggi sono coreografa ed etoile richiestissimi in lungo ed in largo per il pianeta a rappresentare il repertorio in tutte le sfaccettature fino al 16 e 17 maggio quando si terranno le pubbliche audizioni per allievi dai quattordici anni, presso il Centro Ariota di Casoria (Napoli), presiedute dalla coreografa Maria Grazia Garofoli al fine di allestire il cast del Don Chisciotte di Marius Petipa, previsto in scena sul palco del Teatro Mediterraneo di Napoli il 16 ottobre prossimo. Prima di questa rappresentazione, nella meravigliosa cornice della Valle dei Templi di Paestum, il 29 luglio andrà in scena il Gala Giuseppe Picone ed i Grandi della Danza, a chiusura della kermesse Maratona d’Estate 2015 diretta da Stefano Forti. In quell’occasione estiva sarà messo in scena l’atto delle Ombre de La Bayadere, anch’esso a firma coreografica di Marius Petipa, con il Solor d’eccezione nel nome e cognome dell’etoile Giuseppe Picone. E di questa la Bayadere fa ulteriormente clamore la notizia di dover disporre di un corpo di ballo di ventiquattro giovani promesse al fianco di un’etoile di assoluto valore planetario quale Giuseppe Picone, per giunta in un balletto di repertorio ostico quale La Bayadere e, come se non bastasse, inserito nel più ampio programma estivo di un Gala dove si esibiranno altre etoile delle più prestigiose compagnie. “L’evento nell’evento del progetto Danza & Professione – ci spiega il direttore artistico di Danza & Professione Sergio Ariotaconsiste proprio nell’ulteriore banco di prova della scena. Vogliamo indirizzare i giovani selezionati all’arte coreutica a tutto tondo. Due titoli di repertorio differenti, che del resto si sommano a quelli rappresentati nelle due edizioni precedenti sui titoli di Giselle, Il Lago dei cigni e Lo Schiaccianoci. Gli allievi dei progetti passati e futuri griffati Danza & Professione possono lavorare al fianco di etoile, seguiti da coreografi di chiara fama sui titoli salienti del repertorio. Credo che proponiamo una miscellanea di valori aggiunti agli allievi partecipanti di cui, a dire il vero, tutte le direzioni artistiche delle scuole di provenienza dei partecipanti ci riconoscono da ormai tre edizioni.” Valore aggiunto destinato a crescere nel momento in cui la sorte delle ventiquattro Ombre di Marius Petipa, uno degli atti bianchi più rappresentati del repertorio, saranno scelte dallo stesso Giuseppe Picone tra l’ottantina di allieve selezionate il 16-17 maggio dalla coreografa Maria Grazia Garofoli. Lo stesso Giuseppe Picone che, stella napoletana del balletto internazionale, in tempi non sospetti ha sempre privilegiato il lavoro con i giovani, promettendo sorprese eccezionali per il proprio Gala con l’invito di professionisti affermati ma ancora giovani. Proprio come le ventiquattro promettentissime Ombre di cui si è voluto attorniare nell’atto di Petipa. Ombre figlie di Danza & Professione, progetto che fa della didattica associata all’evento artistico la propria peculiarità, con la cura maniacale dei dettagli nelle settimane di prove per la realizzazione della migliore coreografia possibile, tanto nell’atto delle Ombre che nel Don Chisciotte, due titoli di Marius Petipa e Ludwig Minkus tra i più ostici dell’intero repertorio. Merito di Sergio Ariota che, sin dalla prima edizione del progetto, ha puntato diritto al cuore del repertorio convogliando tutte le risorse disponibili alla programmazione didattica, sviscerando a destra e manca il repertorio stesso per infondere negli allievi selezionati tutti i crismi di una didattica al servizio del palcoscenico.