“Il fenomeno delle baby gang ha ormai conseguenze preoccupanti”. Lo ha detto Carlo Costalli, presidente nazionale di Mcl, Movimento Cristiano lavoratori, commentando il plenum del Csm che si è tenuto a Napoli proprio sul tema delle baby gang. Costalli si dice “d’accordo” con la posizione espressa dal cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli, secondo cui “non servono risposte occasionali, ma tutti devono fare di piu'”. “Alla base – spiega Costalli – c’è un problema educativo, di cui dobbiamo farci carico tutti, in primis noi cattolici di Mcl, le associazioni, la Chiesa, la scuola”. E, dal suo punto di vista, “non bisogna dimenticare che negli anni si è cercato di ‘distruggere’ la famiglia”. “Una cultura che ha insperato per anni in Italia – dice – ne ha ridotto il valore, una politica economica che non l’ha favorita. Abbiamo dato schiaffi alla famiglia e credo che anche i genitori abbiano allentato su alcuni valori”.
Ma, ci tiene a precisare Costalli, “non è un problema che riguarda solo Napoli, è generalizzato a tutto il Paese”. Il punto da cui ripartire è “il lavoro”. “Ho una idea fissa – aggiunge – il lavoro è importante, soprattutto per chi decide di mettere su famiglia. In questi casi il lavoro e’ la prima cosa. Non servono interventi una tantum”. Costalli si definisce “preoccupato” per i tagli annunciati “previsti dalla legge finanziaria”. “La legge Dopo di noi, per quanto io sia sempre stato critico con il precedente Governo a guida Pd – ricorda – era un fiore all’occhiello. Ora vogliono tagliare, e sono preoccupato perche’ non si capisce cosa intende fare l’attuale Governo”. Sul fronte dell’immigrazione, il presidente di Mcl ha fatto sapere di aver “ringraziato chi a Napoli ha accolto i migranti sbarcati della Diciotti”. “Non dobbiamo arrenderci – proseguo – Si sta facendo una politica cercando l’antagonista, il nemico. Ne ho visti tanti di innamoramenti politici, poi passano. Il mio invito è sempre a ragionare”. In vista delle elezioni europee, in programma nel 2019, Costalli asserisce che “uscire dall’Europa è follia”. “Se ne sono accorti anche i leaderini che oggi sono al Governo – conclude – che prima hanno fondato la loro campagna elettorale sull’uscita dall’Europa, ora se ne sono dimenticati”.