Aziende, politica, dipendenti: a Salerno l’ultimo addio a Orazio Boccia, l’imprenditore amato da tutti

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Il feretro entra in chiesa portato in spalla dai dipendenti. Quelle persone che Orazio Boccia ha sempre considerato di famiglia. E che gli volevano bene come fosse un papà o un fratello maggiore. La chiesa di San Giuseppe Lavoratore è gremita. Ci sono i lavoratori della Arti Grafiche Boccia, un capolavoro di imprenditoria che il cavaliere Orazio ha condotto fino ai massimi livelli internazionali, oltre a rappresentanti del mondo produttivo, amici, politici. Commossi, ma al solito compiti, i figli Vincenzo e Maurizio insieme alle rispettive famiglie. Un lungo applauso, invece, accompagna la bara all’uscita. Tra i tanti presenti il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che siede in prima fila accanto a Maurizio Boccia, il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, insieme agli esponenti di giunta e consiglio comunale Ermanno Guerra e Mimmo De Maio. E ancora: l’ex deputato e giornalista Gigi Casciello, l’ex eurodeputato Alfonso Andria e Tino Iannuzzi (più volte parlamentare). Foltissime le fila degli imprenditori e dei professionisti: Gianni Lettieri, patron di Atitech; Gianluigi Traettino, presidente di Confindustria Campania; Agostino Gallozzi e Mauro Maccaro, entrambi già presidenti di Confindustria Salerno; Gerry Sica con il fratello politico Ernesto; Mario Magaldi e l’ex presidente della Scabec, il giornalista Antonio Bottiglieri. A omaggiare il cavaliere Orazio Boccia anche Luigi Abete, già presidente della Bnl e amico da una vita della famiglia di imprenditori salernitani, oltre a Maurizio Stirpe e Vito Grassi, entrabi vice presidenti nazionali di Confindustria. Tra i banchi anche tantissima gente comune. Persone che conoscevano il cavaliere Orazio e che lo hanno stimato e ammirato.