Aver compagno al duol scema la pena. Ma non sempre

in foto l'Eurotower (Imagoeconomica)

Ciò che già da tempo era in cottura a Bruxelles, laddove sono tenuti a temperatura controllata i conti di tutti i paesi della UE, è ormai cotto e pronto per essere servito. Come spesso accade anche per altre misure che sono adottate dall’Eurotower, specie a chi in Italia è deputato a far quadrare i conti, la notizia che, insieme a altri paesi, la stessa è stata messa in procedura di infrazione, non è apparsa come un viatico di buone vacanze.

Piuttosto è stata accolta alla stessa stregua di una insufficienza in pagella che dovrà essere sanata con un esame di riparazione. Non sarebbe serio aggiungere nel commento che il Paese è in buona- si fa per dire – compagnia, essendo presenti nella lista dei “rimandati” per eccesso di debito pubblico anche paesi del centro Europa, quali Francia e Belgio. Il primo semestre dell’anno è andato via e con esso molti propositi interessanti, non portati a termine, alcuni rimasti addirittura a livello di letterine per Babbo Natale. È pur vero che i problemi di bilancio di tutti i paesi, anche quelli fuori della UE, sono pesantemente condizionati dalle variabili esogene e, purtroppo, difficili da gestire. Al momento le guerre e i fenomeni collegati fanno e disfano tutto ciò che dovesse venire loro a tiro. È altrettanto vero che, anche se assediati pesantemente dagli elementi negativi appena accennati, esiste da molti anni un comparto dell’economia definita “di guerra”, regolarmente studiata e aggiornata, soprattutto in tempo di pace. Potrà anche sembrare un uovo di Colombo ma un passaggio per far quadrare i conti, è necessario, anche quando non sono preventivabili, nemmeno a colpi d’ascia, tanto le entrate quanto le uscite. Basterà ricordare che i banchieri fiorentini, probabilmente tra i primi in Occidente, tra i loro clienti per finanziamento, avevano anche reali di antico lignaggio, proprietari di beni immobili e oro in quantità importanti, per sgombrare il campo dal carattere di novità e quindi sperimentale.

Ci sono stati in tempi più recenti altre forme di intervento unilaterale delle istituzioni del paese invasore quali l’emissione di valuta di guerra, corrente fin quando la guerra non fosse finita. Promotrice di provvedimenti del genere da circa un secolo è la FED, con una suonata a quattro mani insieme al Governo USA. Nella campagna di liberazione d’Europa, a metà degli anni quaranta, da questa parte dell’Atlantico, ne fu fatto uso e abuso, soprattutto in Italia. Alla fine della guerra, a conti fatti, il rimedio si rivelò peggiore del male. Tant’è che la parte di quella carta stampata che non fu ritirata dalle truppe che ritornavano negli USA, fu usata come carta straccia. Solo pensare a un possibile ricorso a misure del genere, oggi farebbe ridere i polli. Ma l’aiuto della politica monetaria, anche se rivisto e modificato, non potrà essere lasciato in panchina sine die.