Autonomia differenziata, confonto a Napoli con Giannola

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Confronto a Napoli sul controverso progetto di legge dell’Autonomia differenziata dei Parlamentari europei del Gruppo Efa/Ale (Alleanza Libera Europea) provenienti da tutta Europa con politici, esperti e intellettuali.
 All’appuntamento organizzato al circolo Rari Nantes di Napoli dall’eurodeputato dei Verdi e del Movimento di Equità Territoriale, Piernicola Pedicini l’intervento di Jordi Solé, Presidente del gruppo EFA/ALE al Parlamento Europeo, François Alfonsi, Parlamentare Ue EFA/ALE, Lorenzo Chieffi, Docente di Diritto Costituzionale, Adriano Giannola, Presidente SVIMEZ e Pino Aprile, Scrittore e Fondatore del Movimento Equità Territoriale.
 “Sono valdese. Condivido le origini con i valdesi del nord, con precisione da Inverso Pinasca, dalle valli dell’Inverso, quelle senza sole, vicino alla soleggiata Villar Perosa, cattolica, paese degli Agnelli. Quindi la mia identità è valdese, è Occitana e componente etnico-linguistica-religiosa della nostra smandrappata cosiddetta nazione. Abbiamo affrontato la questione Occitana, poi quella valdese e affronteremo insieme, anche, quella attualmente prioritaria, quella meridionale” – ha affermato, intervenendo nel dibattito Paolo Pantani, sostenitore della proposta di legge di iniziativa popolare
di modifica Costituzionale in materia di riconoscimento alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia e per l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato.
 “Il disegno di legge di Calderoli, arrivato sul tavolo del consiglio dei ministri è un disegno, che deriva dalla riforma del titolo V della costituzione del 2001 in base a cui le regioni possono chiedere allo stato competenza esclusiva su 23 materie di politiche pubbliche e insieme alle competenze le regioni possono anche trattenere il gettito fiscale, senza più distribuirlo su base nazionale a seconda delle necessità collettive e senza ripartizione del debito pubblico comune e collettivo – ha ricordato Pantani , elencando le importanti che materie comprendono i rapporti internazionali e con la Ue, il lavoro, l’istruzione, la salute, i porti, gli aeroporti, le reti di comunicazione, la energia, la previdenza,il sistema tributario, la finanza pubblica, la cultura, l’ambiente, la ricerca scientifica gli enti di credito fondiario e agrario, le casse di risparmio ed altro, particolarmente connotante la coesione e l’unità del Paese.”
“Penso che anche se forse non è sufficiente, ma facendo la sua parte anche per la raccolta delle firme abbiamo un cimento, abbiamo un’opportunità” – ha esortato Pantani, rilevando che “se la prima definizione  che vedo è che manca quella testa quel cuore quel coraggio nei giovani e che è presente  un pessimismo  che non ha ragione di esistere, se si combatte, come ognuno di noi sa, si può raggiungere l’obiettivo. Diamo una mano alla raccolta di firme per la proposta di legge d’iniziativa popolare.”
“Credo che bisogna – ha aggiunto Pantani a sostegno della Proposta di legge di iniziativa popolare – porre l’accento sulle conseguenze dirette di una battaglia, una rivolta come diceva il professore emerito della Federico secondo in diritto costituzionale Massimo Villone. Fare una rivolta civile contro un atteggiamento del Governo che spacca il Paese.” “Non è possibile – ha specificato-  dare 23 competenze, tra le quali quelle strategiche, come i rapporti con l’Unione europea, i rapporti internazionali e persino la Protezione civile. E’ una cosa incredibile. Pochi giorni fa abbiamo avuto un terremoto in Molise. Come è possibile immaginare venti 21 protezioni civili, ognuna autonoma in un territorio così disastrato? Un disastro idrogeologico il disastro ovviamente di natura anche della natura del terreno per forza di cose soprattutto nel Meridione, argilloso franoso e a rischio sismico ad elevata potenza. Spero che l’iniziativa di raccogliere le firme vada avanti, oltre che con l’iniziativa delle firme che il Coordinamento per la difesa della democrazia costituzionale sta facendo, anche facendo la raccolta delle delibere consiliari dei Comuni in modo tale da utilizzare come leva di volontà popolare le deliberazioni  Comunali, come hanno fatto il Comune di Benevento e il Comune di Napoli, in modo tale da manifestare la volontà popolare totalmente contraria a questi decreti che escludono il Parlamento e dividono il Paese.”
“Abbiamo anche avuto  – ha ricordato concludendo Pantani –  la nomina del Comitato per i livelli essenziali delle prestazioni, 60 persone, tra le quali anche nomi importanti come l’ex preside della Federico II, Trombetti un matematico. Quindi la logica ferrea dei numeri prestato un’operazione verticistica, antiparlamentare e anticostituzionale. Sabino Cassese, persona di grande anima meridionalista che si presta a un’iniziativa così strumentale. Occorre una rivolta civile, democratica e ovviamente che esprima questa volontà popolare per i gravi rischi che corre l’Unità del Paese.”