La transizione del settore automotive “è un percorso condiviso e necessario, ma deve essere ben governata se vogliamo esserne protagonisti come continente, come imprese e come cittadini”, invece “quanto fatto fino ad oggi in Europa, è una transizione più confusa che ambiziosa”. Così Paolo Scudieri, nella sua ultima relazione da presidente Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), all’assemblea che ha visto la nomina del suo successore (Roberto Vavassori).
“La Cina da anni ha programmato investimenti governativi e supportato le sue imprese per renderle competitive e leader nell’elettrificazione dei veicoli. Gli Stati Uniti stanno prevedendo con l’Inflation Reduction Act un piano straordinario di sostegno pubblico per le imprese che investono nella transizione verde e digitale, per colmare i gap tecnologici, senza però dare una data di scadenza alle altre tecnologie”, ha ricordato Scudieri, mentre in Europa “si è partiti stabilendo che le tecnologie a combustione interna di cui la filiera europea è leader, saranno messe al bando nel 2035 per auto e veicoli commerciali leggeri e stiamo ora discutendo se fare lo stesso per autobus e camion. In più, sulle tecnologie che si vogliono bandire si propongono nuovi ambiziosissimi standard Euro 7 che, per chi li farà, assorbiranno ingenti investimenti, magari distogliendoli dallo sviluppo dei veicoli a zero emissioni o delle tecnologie a guida autonoma e connessa”.
Per Scudieri, “mentre asiatici e americani stanno governando la transizione, noi europei ci stiamo concentrando a legiferare e regolamentare, strozzando l’ingegno centenario di un settore che da anni è il primo investitore privato in ricerca ed innovazione”, e in più in Europa manca un “piano straordinario che vada oltre il rigido quadro degli aiuti di stato per il sostegno agli investimenti e la riconversione delle competenze del nostro capitale umano”. Per far fronte alla situazione, “bisogna governare la transizione. Bisogna fare di più e meglio a livello europeo, supportati da questo Governo che ha dimostrato competenza, determinazione, identità culturale. Dobbiamo lavorare insieme, filiere degli industriali ed istituzioni nazionali. Noi portando innovazione, esperienza, fabbisogni, il Governo adottando velocemente misure in grado di creare le condizioni per una crescita competitiva delle nostre imprese, che siano all’altezza delle sfide che stiamo affrontando a livello globale”.