Auto usate: facciamo il punto sull’andamento del mercato nel post Covid

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Il mercato delle auto usate continua a risentire degli effetti negativi della pandemia, un’inflessione legata prevalentemente alle mutate esigenze dei consumatori nel post-covid.

Oggi, infatti, alla luce di una crisi senza precedenti, tra instabilità professionale, inflazione e costi dell’energia in risalita, sempre più spesso si tende a rimandare gli acquisti non urgenti, con il proposito di riservare maggiori risorse ai beni di prima necessità.

La conferma arriva anche da ACI che, per il mese di agosto 2022, con sole 173.086 vetture interessate da passaggi di proprietà, segnala una contrazione del 5,7% dell’usato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il dato conferma un trend già osservato nel primo semestre dell’anno, quando il mercato dei veicoli di seconda mano ha registrato un importante -10%.

Auto usate: le abitudini di acquisto pre e post Covid-19

Lo scoppio della pandemia da Covid-19 ha reso possibile l’accesso a nuove modalità di approccio al mercato dei veicoli di seconda mano e a tutto ciò che concerne l’automotive.

Sono mutati i canali per preventivare e stipulare una polizza auto, per selezionare e acquistare i veicoli, per simulare e accendere finanziamenti e per effettuare operazioni di trasferimento titolarità.

Per quanto concerne la compravendita di veicoli, invece, è interessante notare come al momento in vetta al podio delle auto usate più vendute nel 2022 ci siano le automobili diesel, preferite dal 49% degli italiani.

Al secondo posto, fa sapere UNRAE, le auto usate a benzina, favorite nel 40% dei casi, seguite dai veicoli Gpl, fermi al terzo posto con il 4,4% e ben lontani dallo 0,4% delle auto elettriche pure.

Usato vs nuovo nel post emergenza sanitaria

Nel post pandemia il mercato delle auto usate continua ad avere la meglio sulla vendita di veicoli nuovi. ACI segnala infatti, per i primi sei mesi del 2022, un totale di 200 autovetture usate vendute contro le 100 appena immatricolate, un dato in crescita, rispetto alle preferenze nel pre-covid, quando per ogni due italiani che acquistavano una vettura nuova, ce n’erano tre che optavano invece per un veicolo di seconda mano (Fonte: Fleet & Mobility).

L’usato tiene banco anche grazie a un’offerta più flessibile, che permette di beneficiare di veicoli subito disponibili, dunque non penalizzati dai tempi di produzione invece necessari per il rilascio di nuove autovetture, che continuano a subire ritardi per la mancanza di chip.

Tuttavia, oggi il mercato delle vetture di seconda mano sembra non garantire più le occasioni di un tempo: difatti, secondo quanto riportato da AutoScout24, che ha stilato un report analizzando il cosiddetto indice Agpi sui prezzi delle auto usate, il mercato dei veicoli di seconda mano, nell’ultimo anno, ha registrato un aumento dei costi superiore del 20%, che arriva fino al 33% se raffrontato ai dati dello stesso periodo del 2019.

E a quanto pare il motivo è ricollegabile proprio alla minore disponibilità di auto nuove, che ha determinato un aumento della domanda di veicoli di seconda mano, una parallela diminuzione dell’offerta e un inevitabile aumento dei prezzi.

Auto di seconda mano: quali scenari per il futuro?

Il futuro delle automobili usate è legato a doppio filo a quello delle vetture nuove e in particolare alla difficoltà di approvvigionamento di semiconduttori scatenata dall’elevata complessità del mercato economico globale.

Risulta complesso fare una stima dei prossimi mesi, di conseguenza, soprattutto alla luce dei numerosi fattori che concorrono a questo scenario. Tuttavia, non è da escludere un incremento della speculazione, che potrebbe far riversare gli acquirenti in modo massiccio verso l’usato, impoverendo ulteriormente l’offerta e determinando un invecchiamento del parco auto su strada, con tutto ciò che ne consegue anche a livello di emissioni.