Auto, Tavares: sarebbe surreale cambiare ora le regole europee su CO2

13

Milano, 15 set. (askanews) – Sarebbe “surreale” cambiare ora le regole europee sulle emissioni di CO2, come chiedono alcune case automobilistiche. Lo ha affermato Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, in un’intervista a Afp.

Secondo un documento informale pubblicato dalla stampa, l’Associazione europea dei costruttori di automobili Acea (che comprende Volkswagen e Renault, ma non più Stellantis) chiede alla Ue di attivare una rara procedura d’emergenza per rinviare di due anni l’applicazione, prevista per il 2025, delle sue norme più severe sulle emissioni di CO2. Norme che impongono alle aziende di vendere più modelli elettrici pena incorrere in pesanti multe. Ma il mercato dell’elettricità in Europa non è cresciuto come ci si aspettava negli ultimi mesi, soprattutto a causa dell’abolizione dei sussidi all’acquisto in Germania.

Per Stellantis, questo non cambia nulla: “dal punto di vista della concorrenza tanto cara all’Unione europea, sarebbe surreale cambiare le regole ora”, ha detto Tavares. “Tutti conoscono le regole da molto tempo, tutti hanno avuto il tempo di prepararsi e ora siamo in gara”, ha dichiarato il Ceo di Stellantis.

Tavares, scrive Afp, si oppone da tempo all’introduzione di regole che renderebbero l’industria automobilistica troppo restrittiva in termini di emissioni di CO2. Da anni sostiene che le auto elettriche non si venderanno se resteranno troppo costose. “Il dogmatismo (dei decisori europei) è crollato contro il muro della realtà”, ha spiegato. “Siamo in un sistema in cui il regolatore vuole che i consumatori acquistino queste auto, e il consumatore dice no grazie, non a quel prezzo (…). Ma ora abbiamo le auto, ci siamo organizzati per fare le vendite necessarie, stiamo col fiato sul collo di Tesla. E ci dicono che ci saranno dei disastri. Ma avremmo dovuto pensarci prima, no?”.

Il Gruppo Stellantis, ha spiegato ancora, “ha preso la decisione etica di non acquistare crediti (che consentono ai produttori più inquinanti di stringere alleanze con quelli meno inquinanti, come Tesla) perché crediamo di dover dare un contributo reale alla riduzione delle emissioni”.