Autismo, è allarme sociale: ogni anno 782 nuovi casi in Campania

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Un vero e proprio allarme sociale quello dell’autismo che, ogni anno, conta numeri sempre in aumento: il 10-15% in più a livello nazionale, con una crescita superiore tra le nuove generazioni. In Campania si registrano 782 nuovi casi all’anno, 250 nell’AslNa1 Centro e 150 nell’AslNa2, con oltre 2mila bambini affetti nelle due aree di riferimento. Lo scenario diventa ancora più preoccupante se si considera l’assenza di cure che portino alla guarigione. Importanti progressi sono stati compiuti, invece, nel campo della riabilitazione, sviluppando tecniche e strumenti per migliorare la qualità di vita dei soggetti affetti da questa patologia. Partendo dalla necessità di ricercare approcci di intervento sempre più moderni, i principali esperti di autismo a livello internazionale si sono riuniti a Napoli per il congresso ‘Icaba 2016’, organizzato dall’Istituto per la ricerca, la formazione e l’informazione sulle disabilità (Irfid Onlus), nell’ambito della ‘Settimana dell’autismo’.

Per tre giorni, relatori provenienti dai più prestigiosi centri accademici degli Usa, dell’Europa e del Medio Oriente, si confronteranno sulle più recenti evidenze sperimentali, ponendo l’accento sul tema dell’integrazione dei soggetti autistici nell’ambiente esterno, in particolare a scuola. “In Italia c’e’ un problema di fondo – spiega Giovanni Maria Guazzo, direttore scientifico di Irfid Onlus – la legge 104, che e’ un’ottima legge perché permette l’integrazione del bambino disabile all’interno del contesto classe, mostra dei limiti drammatici con soggetti autistici, che non hanno adeguate abilita’ sociali, sia di comunicazione che di relazione”. L’Irfid ha sperimentato un modello di inserimento graduale del bambino in classe attraverso dei ‘peer tutors’: coetanei già inseriti nel contesto scolastico, capaci di familiarizzare fuori dalle mura scolastiche con i compagni affetti da autismo, favorendone cosi’ il loro inserimento nel gruppo. E’ fondamentale, inoltre, che nell’aula sia tutto ben definito e schematizzato in anticipo, perché gli autistici soffrono di ansie anticipatorie e necessitano di sicurezze maggiori per sentirsi partecipi.