Atene? Non lascerà l’euro e gli affari continueranno

73

A cura di Bruno Russo Con il calo del petrolio, a pesare sulle borse europee sono le incertezze legate al prossimo voto in Grecia e alla ventilata A cura di Bruno Russo Con il calo del petrolio, a pesare sulle borse europee sono le incertezze legate al prossimo voto in Grecia e alla ventilata uscita dall’euro, considerata da molti, nel continente,“un processo irreversibile”. Ma oltre ai mercati finanziari, anche le imprese temono che una deriva antieuropea del Paese ellenico possa ripercuotersi sulle relazioni commerciali: relazioni che per quanto riguarda l’Italia, e la Campania in particolare hanno una tradizione consolidata soprattutto nei settori del turismo, dell’agroalimentare, della cultura e della cantieristica marittima. Ma a buttare acqua sul fuoco sono proprio gli ambienti governativi, le ambasciate e i consolati: “Mi preme sottolineare – il Console Onorario a Napoli Alexandros Tomasosche nelle dichiarazioni programmatiche dei due principali partiti che si confrontano nelle elezioni politiche del prossimo 25 gennaio, l’ipotesi di un’eventuale uscita dall’euro non esiste, per cui sono infondati tanti timori sulle conseguenze economiche nei rapporti con i Paesi europei e soprattutto con l’Italia. Economia,” ma a tal riguardo il Console Tomasos continua: “La posizione del premier Samaras, è ben nota sull’argomento. E anche il leader del maggior partito di opposizione, Tsipras, ha dichiarato al Corriere della Sera che Atene rispetterà tutti gli impegni con l’Europa, mentre anche l’Eurodeputato di Syriza, Papadimoulis in una intervista a La Stampa, ha dichiarato che l’ipotesi di un addio della Grecia all’Eurozona è assolutamente pari a zero, sottolineando che bisogna anzitutto cessare con gli allarmismi che minano alla base la crescita e la serenità dei rapporti“. Italia e Grecia condividono inoltre interessi strategici nella lotta all’immigrazione clandestina, in progetti di cooperazione, nella sicurezza energetica. Oltre all’agroalimentare, la moda e l’arte italiane sono realtà diffuse grazie all’alto numero di persone che parlano la nostra lingua e agli studenti greci, che da decenni frequentano le Università italiane. L’Italia è al terzo posto per le forniture dopo Germania e Russia, e il primo cliente nell’export, che riguarda soprattutto l’agricoltura (ove la presenza di aziende campane è cospicua), ma anche la pesca, i materiali per la costruzione e l’assemblaggio industriale, il tessile e le telecomunicazioni. Il radicamento delle imprese italiane sul territorio ellenico è purtroppo iniziato a crescere proprio in concomitanza della crisi greca, e solo con la stabilità del Paese potrà veramente decollare.Molte aziende italiane in forma autonoma o in joint venture, avevano spostato l’attività inGrecia, attraverso numerose piccole medie imprese che gestivano previo rivenditori e agenti locali, la rete di distribuzione di beni di normale consumo e prodotti specifici come abbigliamento, mobili, alimentari. Grandi gruppi come Enel, Fiat, Luxottica, Montedison, Eni, sono invece realtà consolidate inGrecia da oltre 20 anni.