Assunzioni, è ancora blocco
Regione e Ordini in campo

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Sono ancora bloccate le assunzioni nella sanità campana. Non c’è stata eco alla lettera inviata poche settimane fa da Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, al Sono ancora bloccate le assunzioni nella sanità campana. Non c’è stata eco alla lettera inviata poche settimane fa da Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, al premier Matteo Renzi, a Piercarlo Padoan e Beatrice Lorenzin, ministri dell’Economia e della Salute, in merito al blocco del turn over. Scendono così in campo anche gli Ordini dei medici della Campania che al governatore chiedono di fare ricorso alla Corte Costituzionale per la lesione del diritto alla salute. Con una lettera indirizzata a Caldoro su iniziativa dell’Ordine di Salerno, i camici bianchi delle cinque province campane accendono i riflettori sulla carenza di personale che si riflette su tutti i cittadini della regione. “Data l’inutilità delle proteste e delle sollecitazioni rivolte al Ministero dell’Economia, riteniamo – sottolineano i presidenti degli ordini medici campani – che la Giunta Regionale della Campania debba prendere l’iniziativa di fare ricorso alla Corte Costituzionale, per la lesione di diritti fondamentali, come è quello della salute. Come già più volte accaduto, le sollecitazioni e le proteste non sono sufficienti a determinare un diverso orientamento da parte del Governo. Nessun vincolo può limitare l’azione diretta a tutelare i diritti del cittadino. Vi sono esempi in Italia, in Lombardia per esempio, o all’estero che possono costituire precedenti”. Serve un intervento tempestivo, dunque, che già Caldoro aveva denunciato facendo leva sulla necessità di adeguate misure correttive da parte del governo nazionale. Fondamentale, anche per il governatore, intervenire sul personale. Tra i tanti, un dato significativo: il sistema sanitario della Regione opera con circa 10 mila addetti in meno rispetto al 2007. Finora si è fatto ricorso a tutti gli strumenti consentiti dall’ordinamento: mobilità regionale, prestazioni di lavoro straordinario o in regime di prestazioni aggiuntive, acquisto di prestazioni professionali da privati. Ma su questo Caldoro e gli Ordini professionali sono d’accordo: non basta. “È gravissimo il danno che il blocco del turn-over in Sanità arreca ai cittadini della nostra regione – proseguono i medici campani -. Se questo dato di fatto poteva essere non diremo accettato, ma capito, perché vi era il grave deficit dovuto a precedenti dissennate politiche, a pareggio di bilancio raggiunto non è ulteriormente tollerabile. Il veto posto dal Ministero dell’Economia è iniquo se si pensa alle centinaia di milioni spesi per straordinari ed attività libero-professionali intramoenia. Di fronte alla considerazione che con le stesse risorse si potrebbero assumere diverse migliaia di persone, che colmerebbe gran parte dei vuoti indicati in oltre diecimila unità, la risposta del Ministero è che poi si dovrebbero versare anche i contributi, e l’Inps si troverebbe in difficoltà”.