Preoccupa la recente performance dei prodotti italiani sui mercati internazionali (nel mese di luglio, le esportazioni hanno subito una riduzione del 2,5%). Un dato negativo che si spiega, come sottolinea Gaetano Preoccupa la recente performance dei prodotti italiani sui mercati internazionali (nel mese di luglio, le esportazioni hanno subito una riduzione del 2,5%). Un dato negativo che si spiega, come sottolinea Gaetano Fausto Esposito, segretario generale di Assocamerestero, “da un lato con la crisi economica e politica che stanno attraversando alcuni tra i nostri principali partner extra-Ue; dall’altro, con il fatto che il periodo in questione coincide con la fase di massimo apprezzamento dell’euro sul dollaro (pari ad 1,36), fattore, questo, di freno delle nostre vendite sui mercati al di fuori dell’Unione Europea. Non resta che verificare se, nel medio periodo, l’attuale indebolimento della moneta unica potrà fungere da traino per la ripresa dell’export su questi mercati”. Nonostante i risultati di luglio, fa rilevare Esposito, “nei primi sette mesi dell’anno, l’Italia è l’unico Paese, tra i principali esportatori europei, che, insieme alla Germania, incrementa le sue esportazioni (+1,3%)”. Riguardo le destinazioni dell’export, preoccupa però il dato di alcuni mercati di prossimità per le aziende italiane, quali Svizzera (-11,6%), Russia (-8,5) e Turchia (-7,3), che da soli fanno il 10,6% del nostro export. In crescita, invece, le esportazioni in Cina,terzo partner commerciale dell’Italia in ambito Extra-Ue (+7,9%). Per fortuna, i comparti meccanico e metallurgico spingono in attivo il saldo Made in Italy, dando un contributo complessivo che sfiora il 70%.